DA DOMANI il Museo Missionario indios dei Frati Cappuccini umbri (foto) in Amazzonia (Muma), in via San Francesco, a due passi dalla Basilica, sarà aperto al pubblico. Caratterizzato da tecnologia d’avanguardia, ha preso il posto della precedente esposizione, di impronta tradizionale; celebra i cento anni di presenza dei Cappuccini nell’America del sud. Il nuovo allestimento, infatti, è realizzato in un’ottica completamente multimediale e interattiva; le spiegazioni oltre che in italiano possono essere in inglese e portoghese. Percorrendo i quattro piani del Muma si sperimenta un “viaggio sensoriale” in Amazzonia: installazioni interattive, proiezioni multimediali, diorami, personaggi virtuali, mappe e cartine in movimento immergono il viaggiatore nell’Alto Solimões. E’ stato voluto dalla Provincia dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria, curato da fra Antonio Maria Tofanelli, progettato da Riccardo Mazza, studiato e realizzato da NOVA-T Produzioni Televisive e Multimediali Torino. «Visitare il Muma — spiega padre Antonio Tofanelli, ministro provinciale dei Cappuccini dell’Umbria — vuol dire conoscere l’ambiente naturale dell’Amazzonia con il suo inesauribile patrimonio di flora e fauna, incontrare il popolo dei Ticuna, la seconda più numerosa nazione indigena del Sud America, con la sua cultura e le sue tradizioni, e scoprire la storia della missione dei frati Cappuccini che in quei luoghi e con quelle persone hanno costruito chiese, ospedali, scuole e fabbriche!”. Il percorso museale si articola in quattro sezioni tematiche, una per piano: l’accoglienza, la missione, il “tuffo” nella natura, la presenza missionaria dei Cappuccini dell’Umbria in Amazzonia.
M.B.
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