Pericolo
BASTIA UMBRA — Il «brillamento» della bomba d’aereo una settimana fa non ha risolto i problemi di bonifica dell’area a Bastiola. Gli artificieri del 6° Reggimento Genio pionieri di Roma hanno eseguito alla perfezione l’operazione sull’ordigno bellico inesploso (una bomba d’aereo di fabbricazione italiana modello Sap, con spoletta a «V», lunga 70 cm e del peso di circa 4,5 kg), senza conseguenze per la popolazione residente. L’ordigno era venuto alla luce il 7 ottobre scorso nell’area dell’ex «fattoria Galletti», in via Mattei, durante i lavori di scavo nel cantiere per la realizzazione di un agriturismo. Dai rilievi tecnici effettuati in seguito al ritrovamento, avendo dovuto far brillare la bomba in loco in quanto non trasportabile, è emersa nell’area una massiccia presenza di tracce di altri residuati bellici esplosi. Il rilievo ha indotto la Prefettura di Perugia a sollecitare l’amministrazione comunale alla bonifica dell’area allo scopo di evitare qualsiasi possibile eventualità di ulteriori ritrovamenti. Il sindaco Lombardi, che avrebbe dovuto autorizzare la ripresa dei lavori, ne ha invece disposto la sospensione fino a quando non saranno state effettuate le prescritte operazioni di «pulizia». Un’imprevista difficoltà che, tuttavia, viene a confermare che la zona tra Ospedalicchio e Bastiola nel periodo bellico del secondo conflitto mondiale è stata teatro di violenti scontri, in particolare tra la seconda parte del 1943 e il primo semestre ’44, quando gli Alleati intensificarono l’offensiva per la liberazione dell’Italia centrale. Bersaglio degli aerei anglo-americani erano l’aeroporto di S.Egidio, ma anche le «Meccaniche Franchi» e i ponti sul Chiascio.
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