“Il dialogo continua ma solo con una parte del Pd bastiolo”
BASTIA UMBRA – L’accordo tra il Partito democratico e la Margherita non si è ancora stretto, contrariamente a precedenti dichiarazioni di tono opposto dei diretti interessati. La discontinuità sarebbe il nodo intorno al quale si svilupperebbe il malcontento, elemento su cui il coordinatore piddino si è espresso così: “Una condizione accettabile se sinonimo di innovazione di metodi e contenuti; da respingere, invece, se utilizzata per tagliare le teste di persone non gradite”. E, in linea con queste parole, il Pd bastiolo ha dichiarato chiuso il tempo per la presentazione delle domande di partecipazione alle primarie. I nomi in ballo, quello di Erigo Pecci già ufficializzato dallo stesso, quelli di Antonio Criscuolo e Maria Rita Ascani in attesa di conferma, sembrano di fatto comprendere solo i socialisti, oltre ai piddini. Tagliati fuori, di fatto, il Partito dei comunisti italiani, l’Italia dei Valori, Sinistra Critica e Rifondazione Comunista, già uscite dal tavolo di centrosinistra e, soprattutto, la Margherita. Una situazione di cui il Pd non è il solo responsabile, ma che fa riflettere. E proprio dal direttivo degli ex rutelliani giungono queste precisazioni: “Recentemente la Margherita ha dato la propria disponibilità a concludere il percorso di confronto per costruire un Pd coeso, forte e in grado di dare quella svolta politica reclamata a gran voce da alleati e elettori. Discontinuità e condivisione per l’individuazione del candidato, oltreché un assetto diverso necessario degli organismi del partito. Le ipotesi sono state sottoposte a un ondivago e quanto mai confuso coordinatore del Pd, Roberto Capocchia, che aveva espresso il suo assenso, poi dichiarato al segretario provinciale di non poter sottoscrivere l’accordo. Quindi, ancora non si chiude l’accordo con la Margherita. Personalismi e posizioni di potere acquisite continuano a prevalere sulla volontà di costruire insieme. Continueremo a dialogare con chi, all’interno dell’attuale Pd, si pone in modo diverso e più costruttivo, ispirandosi a una cultura politica avanzata e innovativa”. Poi il giallo delle dimissioni mai date del segretario Capocchia. Ma annunciate dal Pd provinciale via fax.
Alberta Gattucci
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