ASSISI NONOSTANTE LA CRISI POLITICA NELLA MAGGIORANZA IL «TRAVAGLIO» Bartolini contro Ricci Fase delicata in vista delle elezioni NEI GIORNI del massimo sconquasso politico per la maggioranza di governo, si celebra un momento che avrebbe necessitato di grande armonia e unità d’intenti. Il Consiglio comunale è convocato per le ore 12,30 di oggi, nella Sala dell’Aeroporto di Sant’Egidio di Perugia per discutere, della candidatura di Perugia e Assisi a capitale europea della cultura. Insieme al Consiglio municipale di Perugia saranno approvate le linee di indirizzo per dare corpo a questa idea che gira da tempo e che sarebbe importante per l’Umbria intera.
Ma a fronte di nobili questione, è il travaglio in seno alla maggioranza che governa Assisi a tenere banco. Il ritiro delle deleghe al vicesindaco Giorgio Bartolini appare sempre più come questione di ore che di giorni, viste le dichiarazioni del Pdl e del sindaco Claudio Ricci. Al suo posto chi entrerà? Che fine farà l’altro assessore in quota alla Lista Bartolini? E i consiglieri?. In attesa di eventi e stanco degli attacchi che gli rivolgono, Bartolini rompe il silenzio che si era imposto e che contrattacca: «Un anno fa Ricci, in una lettera inviata a Berlusconi, ai tre coordinatori nazionali e regionali del Pdl, si prenotava a candidato della presidenza della Regione, in quanto considerava chiusa la parentesi di primo cittadino di Assisi secondo — ricorda Bartolini —. Capire perché, dopo la sua bocciatura a candidato della Regione, Ricci non solo ci ripensi, e si ricandidi a sindaco di Assisi è questione che non attiene alla politica, ma ad oscure vicende che avrebbero imposto il ritiro delle deleghe, ordite in luoghi (Bastia, Perugia?) che nulla hanno a che vedere con gli interessi e le volontà del comune di Assisi e della sua gente. Il non essersi incontrato con la lista Bartolini, denota la volontà di sfuggire alla paura di guardare negli occhi le persone».
Il vicesindaco Bartolini ricorda anche come Ricci sia stata una sua creatura. «Ho sempre lavorato in squadra, tranne una volta, quando, da solo, immaginai che la persona di Ricci avrebbe potuto ricoprire la carica di sindaco di Assisi — spiega —. Se ne rallegri Ricci, perché, se in quella occasione avessi dato ascolto agli allora suoi oppositori consiglieri regionali di An, oggi Pdl, che volevano la sua testa e fecero cadere l’amministrazione soprattutto per questa ragione, egli di certo non avrebbe il pulpito per esternare le sue vaghezze, astrusioni, contraddittorietà e cadute di memoria».
Maurizio Baglioni
Nazione-2010-11-16-Pag12
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