Nella cronaca locale dei quotidiani dei giorni scorsi si è sviluppata la polemica tra la Confcommercio e la classe politica bastiola innescata dall’articolo del Presidente Lupattelli che ha rappresentato l’insoddisfazione per la scarsa attenzione dei politici ai problemi dei settori che rappresenta.
Prima di tutto voglio congratularmi con il Presidente Lupattelli per aver alzato le pretese lamentando che la categoria che rappresenta non può essere dimenticata o meglio abbandonata a se stessa, perché è una categoria di imprenditori che può vantare la produzione del 43% del PIL regionale, che si avvicina al 50% del PIL del Comune di Bastia.
Una categoria di imprenditori variegata che per Bastia rappresenta un patrimonio e che in un periodo di crisi, come quello attuale, è quella che soffre di più.
Tale polemica ha dato spazio ad alcuni interventi che hanno criticato l’attività della Confcommercio degli ultimi anni, per questo motivo mi sono sentito chiamato in causa in quanto fino a due mesi fa sono stato Presidente della Confcommercio per una dozzina di anni.
In particolare mi riferisco alle dichiarazioni della Dott.ssa Aristei, politico bastiolo ora rappresentante delle liste civiche, ma fino a pochi anni fa, esponente di spicco della maggioranza al governo della città ed amministratore per molti anni, quindi di come vanno le cose, forse, anche causa/effetto.
Non è la prima volta che dichiara che la Confcommercio ha “la testa sotto la sabbia”, in questo caso ha voluto anche forzare la mano vantando la presenza massiccia della Confesercenti nel panorama del dibattito politico bastiolo.
Da persona presente da anni nel panorama politico cittadino, non credo che questa sua esternazione, sia fine a se stessa, anzi ritengo che abbia uno scopo che al momento mi rimane oscuro, certamente, non accettiamo questo confronto strumentale con l’altra Associazione di categoria.
Se la Confcommercio o forse, la Dott.ssa Aristei intendeva dire che il sottoscritto Presidente della Confcommercio, ho tenuto la “testa sotto la sabbia”, ritengo che lei l’ha avuta per troppo tempo tra le nuvole. Prima di pronunciarsi pubblicamente, sarebbe utile ed indispensabile che si documenti sulla nostra attività, parlando con i portavoce della Confcommercio di Bastia o meglio incontrandoci in modo ufficiale, piuttosto che ascoltare interlocutori occasionali al bar.
Dico, con orgoglio, che sono dodici anni che mi dedico alla vita della Confcommercio di Bastia, dedicando gran parte del mio tempo, insieme ad un Consiglio composto da 16 imprenditori che operano a titolo di volontariato, il quale impegno ha permesso a questa Associazione di diventare quella più attiva e presente nella vita della città.
Ricordo solo le azioni più recenti: ero alla marcia dei comitati con la bandiera Confcommercio, per il futuro dell’area Giontella/Deltafina e per protestare sulla realizzazione del sottopasso in via S. Rocco, che, per primi e poi altre decine di volte, abbiamo detto che era meglio farlo in Via Irlanda, questo mi è costato l’antipatia dei politici del centrosinistra; abbiamo fatto una raccolta di firme per la pista ciclabile in via Veneto; siamo stati promotori del tavolo di promozione del territorio di Bastia che poteva essere il toccasana per la città mettendo in sinergia tutte le associazioni; ero presente alla sua iniziativa in Piazza Mazzini sulle “malefatte dell’Amministrazione”; la Confcommercio di Bastia, nel periodo della mia presidenza, ha prodotto numerosi e corposi documenti consegnati all’Amministrazione, nei quali abbiamo dato il nostro contributo per il futuro del commercio della nostra città; una nutrita rassegna stampa dimostra la nostra presenza nella discussione su tutti gli argomenti che hanno riguardato, anche di striscio, il commercio, con questo mi sono guadagnato la nomina di rompi scatole, che se uno sta zitto ed immobile, come uno struzzo, non può meritare.
Sulla nostra carenza di lungimiranza rinfacciata dal Sindaco di Bastia preferisco astenermi da commenti in questa sede, mi sono già espresso più volte in modo negativo su come questa Amministrazione, da lui guidata, non valuti i problemi di Bastia in modo globale, ma tenda a mettere delle toppe dove si crea il buco e non pensa, con lungimiranza, alla città che lasceremo alle future generazioni.
Per coloro della sinistra estrema, che ci hanno sempre disegnati dei ladri e per i quali fare spesa nella grande distribuzione è la soluzione hai bilanci familiari e che oggi dichiarano di desiderare di confrontarsi, diciamo: ma confrontarsi su che cosa?
Se non ci hanno mai riconosciuto come imprenditori che creano occupazione, che costruiscono il PIL del nostro comune, che oltre a produrre ricchezza, svolgono una azione sociale presidiando il territorio e mantenendo un servizio sotto casa alle famiglie, come possiamo confrontarci?
Ritengo che è su queste basi che un confronto paritetico può essere messo in moto, ma che sia costruttivo, ciò può avvenire solo se tutti gli interlocutori vengono considerati per le loro capacità, esperienza, peculiarità. Senza sentirci presuntuosi, ci sentiamo all’altezza della situazione e vogliamo essere considerati quando si prendono decisioni strategiche che riguardano i nostri settori, non dopo che si è deciso tutto e quindi tutto ci passa sopra la testa.
In passato Bastia ha vissuto un grande sviluppo, merito di chi ha amministrato allora, ma ciò non significa che vogliamo alla guida della città dei dinosauri. Oggi sono altri tempi e sono necessari altre qualità, altre eccellenze, perché sono cambiati i metodi per amministrare una città. Oggi pensare in grande è diverso da 20 anni fa, quelli che lo hanno fatto allora, oggi sarebbero pesci fuor d’acqua.
Per concludere questo mio intervento vorrei fare delle considerazioni, sugli accordi che sono stati presi nell’ultimo periodo della mia presidenza Confcommercio di Bastia.
Nei giorni scorsi ho sentito parlare della nascita di medie strutture di vendita alimentari che utilizzerebbero la possibilità degli accorpamenti (ISA, Medici), forse sono solo chiacchiere, ma mi auguro che l’Assessore Tabarrini, voglia mantenere gli impegni su questa pratica, nel rispetto del Piano del Commercio del Comune di Bastia, ogni media superficie che viene realizzata con accorpamenti, ne sostituisce una prevista nel piano stesso.
Questo faceva parte di un accordo che vedeva anche diminuire il numero di medie superfici da 12 a 7, in cambio del nostro consenso all’insediamento di una grande superficie nella zona di Ospedalicchio. La Confcommercio manterrà coerentemente il suo consenso, non come altri soggetti che insieme a noi hanno firmato questi accordi e adesso provano a rimangiarsi tutto.
Marco Caccinelli
Ex Presidente Confcommercio di Bastia
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