La società proprietaria dell’area ex Deltafina si ritiene danneggiata dal Comune

BASTIA UMBRA (a.g.) – Bastianova a caccia di responsabilità per ciò che riguarda la vicenda dell’ex Deltafina. Interessati dagli accertamenti le autorità competenti, incluse quelle giudiziarie, fino alla Corte dei Conti. Per quale motivo? “A causa del disimpegno e dell’inerzia degli amministratori comunali, saremo costretti, anche contro la nostra reale volontà, a attuare il primo progetto Barabani del 2003, che prevedeva l’edificazione di un centro commerciale su via Irlanda e che rende irrealizzabile il parco urbano da noi previsto” fa sapere l’amministratore delegato di Bastianova Srl, società proprietaria dell’area ex Deltafina, che ha presentato la variante al piano attuativo “dopo il ritiro delle pratiche inerenti il Paim da parte dell’ultimo consiglio comunale e la mancata adozione dei piani attuativi presentati nel 2009, lungamente concordati con l’amministrazione comunale, non resta che constatare che il riassetto del centro città è stato sacrificato sull’altare dell’opportunismo politico e rimandato alla prossima legislatura”. Ma c’è di più; l’amministratore delegato della Bastianova Srl aggiunge che “l’azienda, in seguito a uno stillicidio durato cinque anni, è stata gravemente offesa e danneggiata, subendo pesanti danni economici, dell’ordine di diversi milioni di euro. Oltretutto, l’adozione del Paim da parte del consiglio comunale in data 18/06/2007, seguita da un immotivato silenzio, oltre i tempi consentiti, anche dopo il diniego ufficioso da parte della Provincia di Perugia e le numerosissime osservazioni presentate dai singoli cittadini e dalla Società Bastianova, non hanno consentito di dare corso alle opere edili già programmate. Inevitabile perciò, allo stato dei fatti, l’azione di risarcimento dei danni, anche morali subiti, nei confronti dell’amministrazione comunale. Di fronte all’ennesima inefficienza, accerteremo le singole responsabilità sull’incresciosa vicenda, investendo della questione tutte le autorità competenti, incluse quelle giudiziarie fino alla Corte dei Conti”.

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