UNA PASQUA così «alta», il 24 aprile, faceva ritenere che i pochi rimasti a casa avrebbero seguito i riti liturgici e della tradizione. Vuoi per l’incertezza climatica, vuoi perché le tradizioni tornano ad essere importanti per molti, la centrale piazza Mazzini è tornata ad essere il luogo di ritrovo per tutti i bastioli. L’atteso rito della ‘Rinchinata’ nella domenica di Pasqua ha rispettato i migliori auspici: la statua del Salvatore uscita dalla chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo e quella della Madonna dalla chiesetta di San Rocco si sono incontrate al centro della piazza, davanti alla chiesa di Santa Croce. L’inchino è riuscito perfettamente, grazie alla perizia delle confraternite che a spalla hanno portato le due statue e in sincrono le hanno piegate nel momento fatale dell’inchino, sottolineato da uno scroscio di applausi. E’ l’antica tradizione popolare di origine contadina che ha richiamato migliaia di fedeli. «Una partecipazione straordinaria, sembrava la serata finale del Palio — sottolinea il parroco don Giuseppe Pallotta — che è iniziata con i riti della settimana Santa, da giovedì venerdì e la veglia di sabato in preparazione della Resurrezione. Sono segnali importanti che non vogliamo trascurare». Ancora rumori durante la messa che ha preceduto Rinchinata e processione, provocati dai microfoni della Pro Loco in preparazione dalla Tombola. Nonostante le proteste del parroco, la tombola è andata benissimo con grandissima partecipazione. «E’ la consueta iniziativa della nostra associazione — rileva Daniela Brunelli presidente della Pro Bastia — che apre un’intensa stagione di attività. Soprattutto quest’anno in cui celebriamo il 50mo della fondazione con manifestazioni significative, che intendono celebrare il passato, ma guardando con attenzione al futuro».
m.s.

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