Arrestati dai carabinieri un operaio e una ragazza
ASSISI – (fla.pag.) Si dedicavano all’agricoltura per modo di dire – visto che si occupavano di canapa indiana – un operaio di 32 anni e una ragazza di 26, arrestati dai carabinieri di Santa Maria degli Angeli per coltivazione di sostanze stupefacenti; gli uomini del nucleo operativo radiomobile hanno arrestato invece un marocchino di 32 anni per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
Il caldo, dunque, non ferma l’attività dei carabinieri della compagnia di Assisi agli ordini del capitano Andrea Pagliaro: nel caso dei due giovani, le indagini sono partite quando i militari – che hanno così messo a segno un al-
tro colpo nell’attività di contrasto alla droga – hanno scoperto nella piana assisana cinque piante di canapa indiana, alte oltre un metro e occultate dietro una regolare coltivazione, quasi pronte per il raccolto. Invece di estirpare subito le due piante, i militari del luogotenente Stefano Troga hanno deciso di farsi “aiutare” dal caldo, pensando che i proprietari delle piante, per evitare che queste si seccassero, non avrebbero potuto fare a meno di annaffiarle. Nascostisi tra la vegetazione del campo, i militari hanno avvistato i due giovani, che hanno raggiunto a piedi il luogo dove si trovavano le piante per innaffiarle: i due sono stati arrestati, e condotti al carcere di Capanne con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti.
In un’altra operazione, gli uomini del radiomobile hanno invece tratto in arresto a Perugia un marocchino di 32 anni, pregiudicato e irregolare sul territorio nazionale; fermato per un controllo, lo straniero si è mostrato alquanto nervoso, e quando in seguito ai controlli è risultato clandestino e privo di documenti, per sottrarsi ai militari ha reagito con calci e pugni all’indirizzo degli stessi.
Una volta bloccato è stato condotto in caserma e tratto in arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale: ieri mattina, al termine l’udienza di convalida svoltasi al tribunale di Perugia, il marocchino è stato tradotto presso il carcere di Capanne in attesa della definizione delle procedure di
espulsione.
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