BASTIA UMBRA I MILITARI STANNO INDAGANDO SUL GIOVANE CHE SCEGLIE COME VITTIME GLI ANZIANI 
 
— BASTIA —
E’ ORMAI ALLARME truffe non solo a Bastia, ma nell’intero comprensorio assisano, dove martedì scorso una ne è stata messa a segno e due tentate ma non riuscite, solo grazie alla prontezza di spirito delle vittime designate. Gli investigatori sarebbero sulle tracce dei truffatori e non solo del giovane che ha contattato gli anziani, ma anche dei complici, tutti provenienti da fuori regione e molto organizzati. Nell’ultimo assalto sono state scelte persone anziane che vivono sole o che vengono visitate nelle loro abitazioni senza la presenza di possibili testimoni. Non è facile tracciare un identikit del truffatore che, quasi sempre è persona di istruzione medio-alta, e si presenta ostentando un profilo di rispettabilità, un elemento in più per rendersi credibile e vincere la diffidenza della vittima prescelta. La truffa dell’altro ieri è diventato un caso emblematico: la vittima, un’anziana 80enne che risiede nel centro urbano, si è fidata dell’estraneo, giovane e ben vestito, che conosceva il nome del nipote della donna vantando anche altre notizie sulla famiglia della vittima, tanto da convincerla a consegnargli la catenina, oltre a 500 euro. Negli altri due casi a Santa Maria degli Angeli ed Assisi, lo stesso truffatore si è dileguato non appena la vittima ha chiamato al telefono il parente di cui il truffatore vantava l’amicizia. Per prevenire episodi del genere, il comando carabinieri della compagnia di Assisi ha diramato alcuni consigli contenuti in un «vademecum»: non aprire la porta a estranei, anche se millantano conoscenze di parenti ed amici: nel caso di richieste da parte di persone che vantino amicizie con parenti, far precedere qualsiasi transazione da una telefonata al parente; nei casi in cui persone telefonino chiedendo soldi, non organizzare appuntamenti in tempi prossimi, ma rinviare al giorno dopo, chiedendo un numero di telefono a cui poter ricontattare la persona ed un conto corrente per l’eventuale versamento e, inoltre, contattare la locale stazione Carabinieri per narrare l’accaduto. In tutti i casi sospetti, si deve prendere tempo e contattare il “112”.
m.s.

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