Medaglie d’oro in ricordo di due internati
ASSISI –NEL «GIORNO della Memoria», Raffaele Cannizzaro, Prefetto di Perugia, ha scelto la città serafica per consegnare le «Medaglie d’Onore» alla memoria conferite dal Capo dello Stato a due residenti nella Provincia di Perugia: Enrico Fiorucci di Gubbio e Marsilio Traversini di Bastia Umbra. Il riconoscimento è concesso dal Presidente della Repubblica in favore di cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, o ai familiari dei deceduti. Enrico Fiorucci venne internato a Torun, in Polonia, dal primo settembre 1943 al 1945, mentre Enrico Traversini, fu rinchiuso anch’egli in campi di lavoro coatto per l’economia di guerra, prima in Germania e poi in Austria, ad Innsbruck; entrambi, alla fine del conflitto riuscirono a tornare in Umbria.
ALLA CERIMONIA, svoltasi nel Museo della Memoria qui, a Palazzo Vallemani, sono intervenuti i familiari dei due decorati, scolaresche, il vescovo Domenico Sorrentino, l’assessore Augusto Ancillotti, in rappresentanza del sindaco di Gubbio e Stefano Ansideri, sindaco di Bastia Umbra. Il sindaco di Assisi, Antonio Lunghi, ha ringraziato il Prefetto Cannizzaro per aver scelto Assisi per la sua prima uscita ufficiale, augurandogli un proficuo lavoro.
«L’ODIERNA giornata segna anche la prima volta che questo riconoscimento di Medaglia d’Onore esce dalla mura del palazzo prefettizio, per spostarsi in una ‘periferia’, particolarmente significativa – ha aggiunto Lunghi –. La città serafica, nei bui anni di guerra tra il 1943 ed il ’44, registrò una unione corale di intenti e sforzi tra i suoi cittadini, il suo vescovo, gli ordini religiosi e le famiglie francescane, tra il podestà ed il colonnello tedesco e tutti gli altri che si affannarono per salvare la vita a tante persone. Un nobile esempio di eroismo e amore verso gli altri – ha concluso Lunghi –, che valse il conferimento della ‘Medaglia d’oro al Merito Civile’ che sta appuntata, a futura memoria e per l’orgoglio cittadino, sul gonfalone della città». Alla cerimonia ha partecipato la governatrice Catiuscia Marini: «Fu proprio ad Assisi che operarono semplici cittadini, frati e suore dei diversi ordini religiosi, personalità come il vescovo della città Nicolini, don Aldo Brunacci, il tipografo Luigi Brizi e suo figlio Trento (noti per aver stampato centinaia di documenti falsi per gli ebrei perseguitati), per nascondere i cittadini ebrei umbri, italiani ma anche di altre nazioni, e salvarli dalla deportazione verso la morte sicura».
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