La coalizione di centrosinistra a Bastia è unita anche nel giorno del Primo maggio promovendo con il candidato a sindaco Antonio Criscuolo, una giornata per stare insieme e parlare del futuro di Bastia Umbra. Venerdì primo maggio, festa dei lavoratori, tutta la coalizione di centrosinistra invita i cittadini bastioli a passare un pomeriggio insieme in piazza Mazzini. Ci sarà musica dal vivo, buon cibo e tanta allegria. A partire dalle ore 17, fino alle 24, i cittadini sono invitati ad intervenire
La storia del Primo Maggio, il giorno della festa dei lavoratori, è quasi sconosciuta alla maggior parte delle persone. All’origine dei festeggiamenti c’è il grande movimento di lotta che alla fine del 1800 ha mobilitato milioni di lavoratori in America ed in Europa per la conquista delle otto ore lavorative e non solo. Nel corso degli anni, a questa data sono state associate altre rivendicazioni: la regolamentazione del lavoro minorile e femminile, la tutela dell’integrità fisica e l’adeguamento dei salari.
La Festa dei lavoratori è una festività celebrata il 1° Maggio di ogni anno ed intende ricordare l’impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.
Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi. A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese :
“Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio. Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.
In lia la festività fu introdotta per la prima volta nel 1891 e soppressa durante il ventennio fascista che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma – ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945. Nel 1947 la ricorrenza venne funestata dalla starge di Portella delle Ginestre (PA) quando la banda di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di circa duemila lavoratori in festa, uccidendone undici e ferendone una cinquantina.
Oggi, dopo oltre un secolo, la festa del Primo Maggio si presenta come un’occasione per ribadire la centralità del lavoro nella vita della democrazia, per estendere i diritti degli uomini e delle donne e fare avanzare ovunque le prospettive di progresso sociale. Il sindacato italiano si batte da sempre per difendere la democrazia ed avere in Italia più sviluppo e maggiore competitività.
Le profonde trasformazioni sociali, il mutamento delle abitudini, la progressiva omogeneizzazione delle abitudini hanno profondamente cambiato il significato di una ricorrenza che aveva sempre esaltato la distinzione della classe operaia. Il modo di celebrare il 1 maggio è quindi cambiato nel corso degli anni.
Da diversi anni Cgil, Cisl, Uil hanno scelto di celebrare la giornata del 1 Maggio promovendo una manifestazione nazionale dedicata ad uno specifico tema. E’ diventato un appuntamento anche il tradizionale concerto rock che i sindacati confederali organizzano in piazza San Giovanni a Roma.
Da oltre un secolo quindi, il primo maggio di ogni anno, si celebra nel mondo questa festa nella quale i lavoratori manifestano la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà. Un giorno, quindi, in cui tutti coloro che lavorano, senza barriere geografiche né sociali, possono incontrarsi per affermare i propri diritti e la propria autonomia.
Oggi sono cambiati i problemi, ma non il senso vero del lavoro. Anche se con altre forme e manifestazioni, questa rimane la festa di tutti i lavoratori, ma soprattutto è un momento di riflessione su tutta la questione lavoro, sulla capacità di operare in un contesto dove flessibilità e precarietà la fanno da padrone. Ė la festa dei lavoratori dipendenti, ma non solo: sono coinvolti – e a maggior ragione – anche quelli impegnati nelle nuove forme di lavoro e i lavoratori immigrati.
Proprio i nuovi lavoratori, flessibili, atipici, titolari di un lavoro in affitto, somministrato, a chiamata o intermittente, quasi nullatenenti in quanto a tutele, sono quelli che hanno gli interessi più difficili da rappresentare e per questo, forse, sono ancora più bisognosi di attenzione per l’affermazione e la difesa dei loro diritti e della loro dignità.
Nel contesto storico attuale in cui va tanto di moda farcire qualunque occasione di riflessione sul passato di revisionismo storico, il Partito Democratico di Bastia vuole ricordare quello che ha rappresentato per il mondo del lavoro questa importante ricorrenza del 1 maggio con un pensiero a tutte le lavoratrici ed i lavoratori e l’impegno a promuovere sempre la valorizzazione del lavoro in tutte le sue espressioni.
Lorella Capezzali – Segreteria PD
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