GIOVANNI ZAVARELLA


La guerra è passata, ma le ferite inferte faticano ancora a guarire. L’immane II conflitto mondiale produsse lutti e disgrazie. E non poche furono le famiglie che ebbero a pagare un prezzo drammatico.
Per non dimenticare, senza odio e con il perdono nel cuore, Amelio Ansideri ha voluto raccogliere in un volume dai ricordi umani e struggenti la vicenda del suo amico Oscar. La pubblicazione dal titolo “Il mio amico Oscar”, stampato dalle grafiche Diemme di Bastia Umbra, raccoglie le vicende di una famiglia angelana, emigrata in Francia tra le due guerre mondiali e costretta a rientrare precipitosamente in Patria a causa dell’entrata in guerra dell’Italia contro la Francia.
Ma le disgrazie non arrivano mai da sole. Il primogenito della famiglia, Oscar Persi, viene arruolato, suo malgrado, per difendere l’Italia contro la Patria adottiva, la Francia, di cui serbava un grato ricordo e che ospitava ancora suo padre. Oscar viene fatto prigioniero ed inviato nei campi di lavoro in Germania. Riesce a sopravvivere tra privazioni e indicibili sofferenze. “Spedito” dagli alleati, a fine guerra, nei Paesi Bassi, farà ritorno in Italia mentre il padre si trovava ancora in Francia.
Si tratta di 129 pagine di dolori, ma anche di autentiche pagine di sincera amicizia tra l’autore Amelio Ansideri e Oscar Persi. In tempi in cui il sentimento dell’amicizia sembrano essere travolto dall’egoismo, il volume di Ansideri vuole essere un piccolo ma importante “monumento” all’amicizia.

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