Nasce a parole la nuova fase del PD bastiolo, ma rimangono (nei fatti) le vecchie abitudini

 

di Francesco Fratellini*

 

BASTIA UMBRA – Fa parte di un metodo ormai consolidato quello di cacciare sistematicamente l’assessore all’urbanistica nel comune di Bastia.  La cosa accadeva, quando la carica era ricoperta da esponenti DS, figuriamoci oggi che obtorto collo, nel formarsi della giunta Lombardi nel 2004, è passato il concetto che quella carica spettasse ad un esponente della Margherita.
L’urbanistica a Bastia rappresenta da oltre venti anni il perno intorno al quale ruotano i più grossi interessi: quelli legittimi dei cittadini e, soprattutto quelli forse un po’ chiacchierati dei “soliti noti”. Soliti noti che hanno nomi e cognomi, che ricorrono spesso nelle pratiche urbanistiche di maggior peso che quasi sempre presentano aspetti dubbi o contestabili.  E’ ormai chiara l’intenzione del gruppo DS di voler riaffermare questa supremazia, e non serve a nulla la fusione imposta dall’alto nel PD. Esistono interessi che poco hanno da condividere con il bene comune, anzi spesso sono in conflitto e creano fibrillazioni all’interno della maggioranza. 
Ci avviamo verso la conclusione della legislatura e le questioni strategiche della città, sono ancora al palo: l’Area Ex Deltafina ad esempio, oppure l’area industriale di Ospedalicchio dove si dovrà tornare al PIP per la terza volta e sottolineo per la terza volta, l’area Lolli ancora nell’attesa di un responso da parte della magistratura. Tutte pratiche che non avanzano a causa di interessi divergenti nella maggioranza ma che poco hanno da spartire con il bene della città. Questa situazione nuoce gravemente alla comunità e soprattutto, mette in grande difficoltà i tecnici che si trovano a non poter esercitare il loro ruolo in piena autonomia, come previsto dalla legge. Ecco perché, a nostro avviso, ha dato per due volte le dimissioni il responsabile del settore Architetto Bruno Broccolo e non crede nessuno alla versione ufficiale che parla di impegni professionali.  Quelle dimissioni reiterate, più che le rimostranze dell’assessore,  indicano chiaramente, anche se non ce n’è bisogno, l’aria che si respira all’ultimo piano del palazzo comunale.
E’ singolare il fatto che oggi si riaffaccino alla ribalta personaggi che pur essendo i primi responsabili di questo sistema, lo censurano pur essendone stati i maggiori artefici. Certo, gli attuali amministratori ci hanno messo molto del loro, ma le colpe di chi li ha preceduti sono evidenti. 
Si vuol dare un’immagine unitaria del nuovo PD, ma alla prima occasione riemergono le contrapposizioni personali tra elementi interni ai DS, poi alla Margherita e infine tra le due fazioni. Contrapposizioni che scaturiscono non da una diversa visione delle soluzioni da dare ai problemi che attanagliano la città, ma da interessi particolari che cozzano tra loro e che emergono periodicamente creando fibrillazioni che sfociano poi sempre in cambi di assessore. Ma il problema resta, e solo un cambio politico alla guida del comune potrà sradicare questo sistema che si rigenera internamente volendo far credere ai cittadini di poter avere voce in capitolo, quando si esprimono e partecipano alle assemblee. Viene data loro l’illusione di contare qualcosa, quando invece le decisioni importanti per la città sono prese altrove e da pochi… dai soliti noti.

 

*Coordinatore Comunale Forza Italia

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