Giovedì 11 dicembre, il Teatro Lyrick di Assisi propone il quarto spettacolo della stagione teatrale 2008/2009: “Il Lago dei Cigni”.


Un momento del ballettoLa trama de Il Lago dei Cigni è ispirata al racconto “Der geraubte Schleier” (Il velo rubato), scritto da J.K.A. Musäus e pubblicato nella raccolta Volksmärchen der Deutschen (il libro è una rarità per collezionisti, ma la fiaba si può leggere in forma integrale ricorrendo a internet e collegandosi all’indirizzo http://gutenberg.spiegel.de/musaeus/vmd/vmd07.htm). Nel balletto, la narrazione inizia nel castello del principe Siegfried, che compie il ventunesimo anno di età e dunque ha raggiunto il momento di trovare una sposa. La Regina Madre annuncia al festeggiato di aver organizzato, il giorno successivo al compleanno, un ballo, cui sono state invitate fanciulle blasonate, tra le quali Siegfried potrà scegliere chi condurre all’altare. Il giovane principe non contraddice la madre, ma, preferendo la caccia alle questioni di cuore, esce con gli amici per una battuta; inseguendo uno stormo di cigni, giunge a un lago, dove assiste alla metamorfosi delle candide creature piumate in ragazze. La più bella è Odette; la principessa spiega che l’incantesimo lanciato su lei e sulle compagne è opera del malvagio mago Rothbart e che il maleficio svanisce solo di notte e solo sulle rive del lago. Colpito dalla vicenda e dalla grazia innaturale di Odette, Siegfried le promette di fidanzarsi con lei; il giuramento di fedeltà di un uomo che non abbia dichiarato amore a alcun’altra è infatti l’unica chiave per spezzare definitivamente il sortilegio. Rothbart ascolta il tenero dialogo e escogita un terribile tranello: condurrà al ballo di corte la figlia Odile, sosia perfetta di Odette ma suo opposto nell’anima. Il “cigno nero” seduce l’inconsapevole Siegfried, che dunque tradisce la parola data alla vera amata. Odette e le compagne si disperano, perché si sentono ormai irrimediabilmente condannate; appena scoperto l’inganno, tuttavia, Siegfried si precipita al lago e ottiene il perdono di Odette. Un sentimento tanto forte vince comunque sul Male: Rothbart è sconfitto e i due innamorati possono finalmente riunirsi.


 



Il Lago dei Cigni, balletto in due atti e quattro scene adattato per il Balletto di Mosca, è danzato avendo come sfondo, le scenografie realizzate da Evgeny Gurenko; il lago, elemento essenziale, domina anche l’intero panorama che si scorge oltre le colonne del palazzo del Principe Siegfried. Negli “atti bianchi” la luce blu riflessa sul candore delle donne-cigno regala un suggestivo contesto onirico. Sontuosi i costumi disegnati da Natalia Pavana e confezionati a mano così come tutti gli abiti di scena dei vari allestimenti della compagnia moscovita.


Il Lago dei Cigni, opera immortale di  Piotr Ilich Tchaikovski, fu rappresentato per la prima volta al Bolshoi nel 1877 ma la coreografia di Julius Wenzel Reisinger non fu all’altezza né delle musiche, né dei tratti elegiaci richiesti dalla delicatezza della trama. Per assistere alla versione oggi considerata come assoluto riferimento si dovette attendere il 1895, grazie alla cooperazione tra il coreografo francese Marius Petipa, che firmò il I° e il III° atto, e il russo Lev Ivanov, cui spettarono gli eterei “atti bianchi” (II° e IV° atto); un diamante incastonato nel già preziosissimo lavoro di Petipa e Ivanov si deve alla ballerina milanese Pierina Legnani, la quale alla rinnovata “prima” del balletto presso il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo diede sfoggio della propria abilità tecnica introducendo nell’assolo di Odile, il cigno nero, i celeberrimi 32 fouettées consecutivi.


 

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