L’assessore Livieri rispedisce al mittente le critiche mosse all’amministrazione
BASTIA UMBRA (al.ga.) – Rispetto alle critiche del centrosinistra bastiolo, l’assessore all’Urbanistica Luca Livieri si rifà agli archivi comunali e ripercorre l’operato delle ex amministrazioni per dimostrare che “la sinistra negli ultimi vent’anni ha provocato l’evidente declino urbanistico della città di Bastia Umbra”.
La ricostruzione di Livieri, al riguardo, è ricca di particolari: “Nel 1995 è stata proposta alla città una prima bozza di variante al piano regolatore generale, spendendo cinquanta milioni di lire solo per organizzare la conferenza di presentazione, più di uno spettacolo televisivo. Poi l’iter amministrativo della variante dura sei anni; viene speso più di un miliardo di lire per produrre un P.r.g. che nasce già vecchio, in quanto non adeguato alla normativa regionale. Pertanto, in conseguenza del mancato adeguamento alla legge 31, qualsiasi piano attuativo nel territorio di Bastia Umbra viene sottoposto al parere della Provincia di Perugia, impiegando diversi mesi per compiere il percorso amministrativo. Danno rilevante per cittadini, tecnici e aziende che operano nel settore dell’edilizia. Dopo soli tre anni dall’approvazione della variante generale al piano regolatore, rendendosi conto di aver prodotto uno strumento urbanistico inefficace e inefficiente, la stessa sinistra annuncia l’avvio di una seconda variante generale da completare entro il 2009, prendendo atto che è stato buttato al vento più di un miliardo di lire. La giunta Lombardi incarica uno staff di progettazione che produce un primo documento programmatico nel dicembre 2007, proponendo centinaia di migliaia di metri cubi commerciali lungo la superstrada SS75, fra Collestrada e Santa Maria degli Angeli con un impatto che appare devastante per il tessuto commerciale e per il centro storico di Bastia Umbra. Il documento viene accantonato. Viene presentato un secondo documento programmatico, che rima-ne nel cassetto a causa del dissenso tra le varie anime della sinistra. Nel 2008 scade la convenzione con lo staff di progettazione della mai nata variante al Prg; la giunta Lombardi non rinnova gli incarichi e, di fatto, liquida il gruppo capeggiato da Nigro. A questo punto, oltre alla mancata variante al Prg, tutte le grandi aree di ristrutturazione che insistono nel centro urbano del capoluogo sono bloccate. L’ultimo atto di questa sceneggiata consiste nel cosiddetto masterplan.; si spendono ulteriori 78mila euro per incaricare l’ormai ex capo-staff del Prg di redigere questo studio e il documento viene votato come atto d’indirizzo, che non ha alcuna valenza giuridica. Tutte aspettative e nessuna risposta concreta”.
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