Il dirigente scolastico Giovanfrancesco Sculco attacca la ristrutturazione varata dall’assessore: Domani assemblea pubblica
BASTIA UMBRA Il piano Aristei per il dimensionamento scolastico “non ha suscitato alcun dibattito pubblico” e “ignora totalmente il consiglio di circolo della direzione didattica, che rappresenta più di 1.600 famiglie di Bastia Umbra”. Un j’accuse in piena regola, formalizzato dal dirigente scolastico della direzione didattica di Bastia Umbra, Giovanfrancesco Sculco, in una lettera inviata all’amministrazione (e per conoscenza anche a Regione e Provincia) che esamina il contenuto della comunicazione inviata alla direzione di via Roma dall’assessore Rosella Aristei contenente le due decisioni assunte dall’amministrazione comunale per il nuovo dimensionamento scolastico. La prima è la costituzione, già a partire dall’anno scolastico 2013-2014, di un primo istituto comprensivo che includa alla media “Colomba Antonietti” il plesso di Costano (attualmente appartenente al comprensivo di Bettona) e quello di Borgo I Maggio. Ipotesi in grado di risolvere il sottodimensionamento della Antonietti (e la titolarità di dirigente scolastico e dirigente amministrativo, attualmente in reggenza) e perciò pienamente condivisa dal consigliodi circolo, tranne che per l’annessione del “Fifi”, una fuga in avanti
“non necessaria perché ad oggi la direzione didattica, nonostante il sovradimensionamento, funziona non bene, benissimo”. A far discutere è però il secondo punto, la previsione di un secondo istituto comprensivo la divisione della media “Antonietti” e della direzione didattica. Una strada, quella della riorganizzazione, che secondo Sculco è sì da percorrere,ma soloin un
secondomomento, a seguitodi unpercorso condiviso che possa decidere il futuro delle scuole bastiole in maniera “democratica e partecipata”. Aspetto, sottolinea Sculco, che è del tutto mancato. “A oggi – sottolinea il dirigente scolastico – la proposta dell’assessore
differisce dalla successiva delibera di giunta, che non contiene il secondo punto: è dunque determinazione della giunta o ipotesi personale? Su ciò non siamo stati correttamente informati e nei due incontri formali con l’assessore Aristei, nonostante l’esplicita richiesta, non sono stati redatti i relativi verbali: una grave assenza di trasparenza”. Una presa di posizione che è solo preludio all’assemblea pubblica sul tema fissata per domani, alle 18, nel centro sociale di Borgo I Maggio.
Sa. Ca.

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  • Saremo anche tutti ipnotizzati, ma ci piacerebbe sapere cosa c’è veramente in gioco dietro a questa fretta dell’amministrazione. Non è che sia un altro l’ipnotizzatore e purtroppo per lui, il cieco non si fa ipnotizzare? Al tempo stesso chi non vede è difficile che ipnotizzi. Da quanto scritto nell’articolo si evince che il dirigente Sculco non è contrario all’istituzione di istituti comprensivi anzi ne propone due con caratteristiche simili e che abbiano nella loro logica i criteri stabiliti per legge e non un’operazione monca fin dall’inizio.

  • In gioco c’è solo il futuro nei nostri figli e lo impongono le nuove norme nazionali e il futuro in campo educativo. L’Amministrazione ne aveva fatto oggetto di un convegno a Bastia nel 2010 e l’ipnotizzatore sa che come dice lui tutto e subito non si potrà fare per i prossimi anni (e forse mai).SVEGLIA! Da altre parti hanno gia’ fatto e stanno facendo. PS: si può ipnotizzare in tanti modi. PS del PS: non è vero che le scuole del circolo didattico funzionano bene. Vedere per credere!

  • Ma quanto rumore per nulla !! Rumore per una operazione ovvia che stà coivolgendo tutte le scuole d’Italia … ma che qualcuno ci vuole solo speculare politicamente e per questioni (forse) personali !!

  • 1°- sono ben sveglio e lo sono da tanti anni. 2°- non ho mai visto il dirigente atteggiarsi a santone. 3° se la disorganizzazione c’è, bisogna dimostrarla. 4°- non è assolutamente vero che gli istituti comprensivi verticali funzionano meglio delle normali organizzazioni orizzontali.
    5°- perché affermare che la creazione di due istituti comprensivi di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° non si possa fare da subito invece di smembrare a casaccio una organizzazione, ben sapendo che tra non molto tempo occorrerà farne un’altra, dato che è inammissibile tenere in una cittadina come bastia due così diverse impostazioni pedagogiche-organizzative, come ipotizzato nel progetto attuale. 6°- nulla di più vero, infatti è’questa la strada da percorrere per il futuro dei vostri e nostri figli, tutto il resto sono operazioni di facciata… e qualche ruggine nascosta.

    • Se lei leggesse i POF degli ultimi anni si accorgerebbe che tra i plessi ci sono stati sempre diverse impostazioni pedagogico-didattiche … ognuno con i suoi programmi, progetti e laboratori. Lo smembramento non è a casaccio, ma segue una norma nazionale e regionale, l’ultima risale a giugno 2012 … Gli Istituti comprensivi verticali funzionano, ne danno testimonianza i vari dirigenti che già da anni lo hanno attuato (vedi convegno organizzato nel 2010 a Bastia) … la disorganizzazione c’è ed io ne sono testimone … Prima di sparare a zero … occorre documentarsi MOLTO BENE … altrimenti rischia di fare brutta figura.

  • La brutta figura la stanno facendo già da oggi, proponendo una divisione cervellotica e senza senso. Se erano così accorti, come mai da anni, quindi già da quando al governo c’era la sinistra con alcuni personaggi riproposti nell’attuale maggioranza, non fu ripreso il plesso di Costano, ma al tempo non interessava a nessuno dell’aspetto didattico e perché non si fece allora? Ora il vento è cambiato nello schieramento, ma guarda caso ci sono artefici del passato che mancano ancora di quella sensibilità di come dovrebbe essere impostato il futuro prossimo.
    N.B. Il POF di ogni anno è lo stesso per tutti i plessi e così anche le sue linee guida, mentre i plessi stessi possono articolare dei singoli progetti legati spesso alle realtà locali o a manifestazioni stagionali, ma l’unitarietà didattica è legata al documento principale, il quale è stilato in modo unitario da tutti gli insegnanti, i quali sono i veri artefici dell’opera di insegnamento, tutto il resto è solo pettegolezzo. Anzi in giro c’è stato e c’è di molto peggio.

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