Bastia Umbra Lillocci dell’Udc polemico


BASTIA UMBRA – Sulla conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco Criscuolo interviene Armando Lillocci, membro del direttivo dell’Unione di Centro di Bastia Umbra. “In un momento in cui la maggiore difficoltà dei politici è quella di farsi capire dalla gente, Antonio Criscuolo, col discorso di presentazione della propria candidatura a sindaco di Bastia Umbra ha stabilito un piccolo record, riuscendo a non farsi capire neppure dai politici. Noi,che, pur essendo convinti sostenitori di Stefano Ansideri, non abbiamo difficoltà a riconoscere in lui le doti della moderazione e dell’onestà intellettuale, abbiamo apprezzato sia la sua intenzione di condurre una campagna elettorale serena, basata esclusivamente sui contenuti da proporre agli elettori, così come anche la sua risposta secca e decisa a un’accusa personale lanciatagli nei giorni scorsi dall’ Italia dei “Veleni”. Quando però ha pronunciato la parola discontinuità e abbiamo fatto i conti di chi era lì piu o meno convinto a sostenerlo e di chi brillava per la propria assenza, non ci abbiamo capito piu niente. Criscuolo non è forse la stessa persona che tre anni fa fu sollevato dall’incarico di assessore insieme a Giorgio Antonini e che obtorto collo fu costretto a unirsi al coro che, impreziosito dagli acuti degli ex sindaci, sottolineava i danni arrecati alla città dagli attuali amministratori? Evidentemente ci siamo persi qualcosa, dal momento che vicini vicini al candidato sindaco della sinistra abbiamo visto Massimo Geoli, uno dei duri dell’attuale maggioranza, oltre all’uomo forte della giunta Lombardi, ovvero Moreno Marchi, che ha soffiato a Criscuolo l’assessorato ai lavori pubblici. Vitaliano Cristofani, ex Margherita, era in veste di semplice spettatore e Lazzaro Bogliari sembrava lì solo per atto di presenza. Vistose le assenze degli ex sindaci Giancarlo Lunghi e Vannio Brozzi, nonché quella del candidato per le primarie Erigo Pecci. Alla fine, l’importante è che Geoli e Marchi abbiano le idee chiare, visto che nei prossimi mesi dovranno sdoppiarsi nel duplice ruolo di chi vorrà difendere il proprio modo di operare e di chi, in nume della discontinuità invocata da Criscuolo, sala costretto, al contrario, a fare una severa autocritica.
Alberta Gattucci

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