BASTIA UMBRA – Lo spettacolo “Prossime Aperture” di Andrea Rivera chiuderà il 9 aprile la stagione del Teatro Esperia di Bastia Umbra. Con lui troveremo anche Lisa Lelli e il polistrumentista Matteo D’Incà (chitarre, basso, mandolino e programmazione computer). Sul palco Rivera ripercorrerà la sua carriera, anche attraverso filmati che lo riprendono a Trastevere, suo luogo privilegiato di azione, alle prese con passanti, turisti e ventisei denunce per “disturbo della mente pubblica”.
Tra monologhi, video-interviste (“piacere sono Paul, exit Paul”) e canzoni, ce n’è decisamente per tutti: dagli operai di oggi (“molti di voi non hanno più la coscienza di classe… però vogliono la classe A senza coscienza…”) ai politici (“caro compagno ti sei mangiato i nostri ideali altro che i bambini…”), alle subrettine dalla carriera facile (“vedrai cara dopo tre film imparerai la dizione”) sino a cercar di capire se la libertà ormai l’abbiamo rinchiusa in un salario o se la vera felicità è riscoprire la visione infantile di un mondo “dove il cavaliere sia inesistente e dove non ci sia una lega, ma ventimila leghe, ma sotto i mari…”. Andrea Rivera, anche con questo “Prossime Aperture”,
dimostra di essere un artista atipico, un cantastorie nato sulle strade di Trastevere dove per anni, terminato il suo lavoro di operaio, ha raccolto, e continua a farlo tuttora, un folto pubblico di fan con le sue “ballate” comiche e irriverenti, con in mente soprattutto la poesia dolente di Giorgio Gaber.
Per l’artista trasteverino la svolta avvieneprorio grazie alla vittoria al prestigioso Premio Gaber, nel 2004 e all’affettpuoso riconoscimento di quello che fu il complice e il paroliere di Gaber, Sandro Luporini. Per Rivera si sono così aperte le porte della televisione (da tre stagioni è una presenza fissa nel programma di Serena Dandini “Parla con me”) e quelle del teatro. Il cantastorie maturato nelle vie di Trastevere sta così portando da tempo il suo spettacolo nei teatri.
Anche qui, oltre che sulla strada, mostra una sorprendente capacità nel creare una speciale relazione col pubblico: merito senza dubbio della sua gavetta, una scuola di spettacolo anche più dura di quella che un tempo gli artisti maturavano col varietà. Rivera si segnala così, tra i volti nuovi del teatro italiano, come una presenza tra le più originali e fertili.
Dal 1994 la cooperativa cura la direzione artistica del cartellone del Teatro Esperia
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