In 1.500 alle prese con i test, sognando un camice bianco
BASTIA – La sfida degli aspiranti medici e odontoiatri che hanno scelto l’Umbria per tentare l’ingresso in facoltà è iniziata ieri mattina alle 7.30, ora in cui tutti i candidati erano tenuti a presentarsi ai padiglioni 8 e 9 dell’Umbria Fiere di Bastia Umbra. Presenti mille e 488 candidati, ovvero il 92% degli ammessi. I posti disponibili sono 278 per medicina (più ì 22 riservati dalla legge agli studenti extracomunitari) e dieci a odontoiatria. Una volta abbandonati genitori e cellulari, è iniziata la lunga attesa: i plichi con le domande sono stati aperti solo alle 11. Da quel momento in poi altre due ore di tempo per tentare di dare quante più risposte esatte possibile alle 80 domande previste per ogni scheda.
Fuori dai cancelli genitori, fratelli e amici in trepidante attesa. Inutile dire che nel piazzale del centro fieristico l’ansia superava l’umidità che ieri aveva raggiunto il 95 per cento nella vallata dì Assisi. C’era chi ha fatto ricco il bar del complesso a suon di caffè e sigarette, chi si martoriava le povere mani, chi ha consumato l’orologio, a furia di guardarlo. Comune l’indignazione per lo scoglio del numero chiuso: «Tanto è solo facciata, un modo per fare soldi». Quest’anno la partecipazione al test è costata circa 60 curo a persona e, calcolato il numero totale dei partecipanti, 77mila, in tutta Italia, gli atenei hanno incassato circa 5 milioni di euro.
I candidati più celeri hanno varcato la vetrata del padiglione 8, poco dopo mezzogiorno, foglio di presenza e carta d’identità in mano. Più spensierati i maschietti, più serie in volto le femminucce.
Com’è andato il test? «Abbastanza tosto – sospira Giulio Morelli, di Narri – soprattutto per quanto riguarda le domande dì biologia, erano molto specifiche». «Almeno quest’anno non c’erano  domande sul grande fratello» esulta, quasi a esorcizzare il nervosismo Dario Belleggia, di San Giustino. «Nessuna domanda improbabile, come gli altri anni- conferma Oscar Benedetti, di Fano, che ha sostenuto il test sulla sedia a rotelle a causa di un incidente avuto pochi giorni fa – anche quelle di cultura generale, muro di Berlino compreso, erano fattibili». In molti hanno manifestato contrarietà dì fronte alla scelta di formare le graduatorie per macroaeree. Per la prima volta, quest’anno, chi passa i quiz potrà scegliere dove studiare fra i 12 gruppi dì università consorziate in aree geografiche limitrofe a quella dove si è svolto il test. Il punteggio acquisito varrà, insomma, per più corsi di laurea. La procedura era stata provata in via sperimentale lo scorso anno in alcune università consorziate. L’Umbria insiste nella macroarea che comprende anche il Lazio e l’Abruzzo. «Il problema- spiegano Marzia Sorbetti e Saverio Pelli di Perugia – è che potremmo essere ammessi a L’Aquila e non possiamo permetterci dì studiare fuori sede». Il ministero con le “aggregazioni territoriali” tra università (come, ad esempio, Brescia-Pavia-Verona o Catania-Catanzaro Magna Grecia-MessinaPalermo) ha stabilito che avranno un’unica graduatoria, coloro che hanno svolto il test in una università aggregata da giovedì, 6 settembre (ed entro il 10 settembre) devono dichiarare per quali sedi universitarie vogliono concorrere indicandole in ordine di preferenza (se non viene indicato nessun ateneo si è esclusi dalla graduatoria anche se sì è ottenuto un buon punteggio). Devono specificare pure, nel caso dì immatricolazione in un sede diversa dalla prima scelta, se sono disponibili a trasferirsi in una scelta migliore se si dovessero liberare dei posti. Naturalmente va pure segnalato per quale corso dì laurea sì vuole concorrere (Medicina, Odontoiatria o entrambe) e in quale sede, tenendo presente che non è detto che una università appartenente all’aggregazione abbia sia il corso di Medicina e Chirurgia sia quello di Odontoiatria.
Fuori dal padiglione dì Umbria Fiere una rappresentanza dei sindacati studenteschi Sinistra Universitaria – UdU e Altrascuola – Rete degli Studenti Medi che hanno distribuito un kit dì supporto per gli studenti, ovvero un volantino nel quale erano fornite alcune informazioni sui contenuti dei plichi, le modalità di risposta e la valutazione delle stesse. «I sindacati studenteschi – si legge in una nota – offrono supporto legale agli studenti in caso dì errori evidenti nella stesura dei test d’ingresso o nel loro svolgimento. L ‘UdU e la Rete infatti si schierano da sempre contro l’arbitrarietà e l’incapacità dì valutazione dei test d’ingresso e contro il sistema del numero chiuso in generale, ritenuto ingiusto e lesivo del diritto allo studio».
Da ieri quindi, per gli aspiranti studenti dì Medicina e Odontoiatria, è cominciata l’attesa. Per entrare in graduatoria c ‘ è una soglia minima di punteggio (20 punti) e chi contava di sbirciare sul foglio del vicino si è informato male perchè è vero che i compiti sono tutti uguali, ma l’ ordine delle domande e delle risposte è stato distribuito in modo diverso. Ai candidati è stato consegnato ieri un foglio con i codici di accesso e l’indirizzo del sito su cui vedere, una volta finita la correzione, il risultato del proprio test.
di FRANCESCA BENE

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