Fratellini (FI): “Dovrò rivolgermi al presidente della Repubblica”
BASTIA UMBRA – “Comune, Asl 2 e Noe non sono state sufficienti; dovrò rivolgermi al presidente della Repubblica, sebbene sia già impegnato con l’emergenza Napoli”. Le parole sono del coordinatore di Forza Italia Fratellini, che ieri si è esibito in un confronto diretto con l’assessore Tabarrini sull’emergenza sanitaria legata alle soste dei nomadi.
Ai rifiuti abbandonati, segnalati dal coordinatore mesi fa, da fine marzo fino al 10 luglio si aggiungono anche dei depositi di cemento e amianto nelle vicinanze della cabina elettrica, “sicuramente non depositati lì dai nomadi – precisa Fratellini – ma comunque che necessitano di un’intervento di rimozione allo stesso modo di quella della montagna di rifiuti maleodoranti e in decomposizione”. Sta di fatto che proprio questa mattina due macchine automatiche addette alla pulizia sono intervenute per agire sul piazzale segnalato e il
coordinatore Fratellini sostiene che gli operatori stessi abbiano espresso la loro perplessità sul metodo da individuare per pulire il fosso. “Agli esperti la sentenza – commenta Fratellini – facciano pure quello che ritengono più opportuno, ma impieghino con criterio i soldi pubblici, rendendone conto agli elettori”.
A poco sono servite le parole dell’assessore Tabarrini, che ha spiegato di avere agito congiuntamente all’assessore Marchi nell’aver provveduto, come previsto dalle norme vigenti, alla pulizia della zona in questione e del fosso che si trova nelle vicinanze.
“Sono convinto che Tabarrini conosca il regolamento imposto dalla legge ed è per questo che ne consto il mancato rispetto – continua Fratellini – la sosta dura ventiquattro ore, in aree precedentemente induviduate dal comune, con le roulotte agganciate alla vettura, senza porre a terra gli stabilizzatori, senza l’uso a terra di tavoli o
seggiole e ogni altro comportamento come stendere i panni.
Tutte regole infrante dal momento che non abbiamo una zona dedicata ai Rom. E, a prescindere da questo, contesto il fatto che il fosso non sia ancora stato ripulito; il comune è inadempiente”.
Alberta Gattucci
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