Ex Deltafina, arrivano le diffide 
 
BASTIA UMBRA – I legali dell’impresa titolare dell’appalto sul progetto urbanistico per l’area ex Deltafina diffidano Luigino Ciotti. Il consigliere comunale di Rifondazione comunista ha ricevuto, nei giorni scorsi, una lettera a firma degli avvocati di Bastia Nova srl e Baldelli Costruzioni srl con cui si diffida il politico e cittadino “dal reiterare attacchi al limite dell’atto emulativo”. Mentre a Bastia si rischia di soffocare nel cemento. Ciotti ha più volte denunciato, nelle ultime settimane, lo stato dei fatti in merito al progetto urbanistico per l’area ex Deltafina. La costruzione di 38 nuclei abitativi in quella zona rischia, infatti, secondo il parere di molti, di far passare in secondo piano ogni intervento volto a migliorare il verde ma soprattutto a potenziare il valore sociale dell’area. Proprio per questo Ciotti, sostenuto da una folta schiera di cittadini, aveva richiesto al consiglio comunale una verifica sulla regolarità del progetto attuativo. Ora la diffida legale appare al consigliere bastiolo un “ammonimento” in vista della progettazione e realizzazione futura di una variante e di un nuovo complesso edilizio nella zona. “Una minaccia preventiva”, un “chiaro tentativo di intimidazione rivolto all’intero consiglio comunale”. Denso, tra l’altro, di molte imprecisioni. “Non è vero (come scritto nella lettera) che ho costretto l’azienda a onerose sospensioni dei lavori. Una sola volta i lavori si sono fermati e per la sola volontà dell’azienda. Non certo a causa della mia richiesta di un controllo sulla regolarità del piano”. Regolarità, per altro, confermata. “E’ mio legittimo diritto, inoltre – continua Ciotti – chiedere verifiche. La mia non è un’aggressione alle ditte, ma un atto a sostegno di una diversa visione urbanistica della città”. Al momento numerosi capigruppo in consiglio, nonché lo stesso presidente Tabarrini, hanno espresso solidarietà a Ciotti. “Sto seriamente prendendo in considerazione la possibilità di inviare la lettera dei legali delle due ditte (per ora oggetto di un volantinaggio nel quartiere limitrofo all’area) alla Procura della Repubblica – sottolinea Ciotti – e per il momento si dovrà provvedere alla richiesta di un consiglio comunale ad hoc”. 

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