Sulla scia delle numerosissime manifestazioni che si sono svolte e che continuano a svolgersi in tutta Italia, i giovani democratici di bastia intendono aprire un ampio spazio di discussione per analizzare insieme l’improponibile disegno di legge del ministro Gelmini.
Tale disegno infatti prevede di trasformare le facoltà in fondazioni, rendendo quindi una istituzione pubblica, un’entità di diritto privato. Ciò comporta che la fondazione universitaria, seppure dovrà essere priva di guadagni e chiudere quindi il bilancio in una condizione di pareggio, avrà una gestione finanziaria completamente svincolata dal sistema di istruzione pubblica e di finanza pubblica. L’immediata conseguenza di questo passaggio sarà che ogni facoltà deciderà in modo del tutto autonomo, in base al proprio bilancio interno, l’ammontare della quota universitaria che ogni singolo studente dovrà versare per frequentare i corsi di studio. Nel disegno si prevede, inoltre, una forte riduzione dei finanziamenti pubblici, che in alcuni casi possono essere completamente interrotti, al verificarsi di un bilancio in pareggio; la quasi interruzione delle assunzioni degli insegnante che avverrà secondo un rapporto matematico: ogni 5 insegnanti che lasceranno la cattedra per la pensione ne verrà assunto 1 soltanto!
E’ evidente come questo sia impossibile da accettare perché viola alcuni principi fondamentali garantiti dalla costituzione italiana. L’art. 3 che garantisce la pari dignità sociale e l’art. 2 che garantisce la piena espressione della personalità del cittadino vengono disattesi in quanto sorgeranno delle disparità tra chi non potrà più far fronte economicamente alle ingenti rette universitarie e chi invece rappresenta la parte “ricca” del paese. L’art. 33 e l’art. 34 prevedono rispettivamente che l’arte e la scienza sono libere e che la scuola è aperta a tutti!
Anche qui si ritrova un caso di incostituzionalità perché il disegno di legge proposto dal Ministro Gelmini non garantisce la possibilità a tutti di accedere liberamente, senza alcun vincolo di carattere economico, alla scuola di alta formazione.
Appare chiaro come questa legge, quindi, non sia il frutto di uno studio approfondito sul sistema scuole, sulle necessità sociali dei ragazzi, sulla possibilità e la volontà da parte dello stato di dare le più ampie prospettive ai suoi figli. Al contrario: tutto ciò che è contenuto in questo disegno di legge è volto a diminuire la spesa pubblica, mediante un’operazione di “taglio e cucito” senza preoccuparsi delle conseguenze che subirà la parte debole del paese, garantendo di nuovo solo chi, come coloro che siedono sulle poltrone del parlamento, sono i ricchi d’Italia e quindi una ristrettissima minoranza, creando generazioni di scarsa preparazione culturale che si vedranno sempre sorpassare da coloro che hanno già tanti altri privilegi derivanti dall’appartenenza a strati sociali più elevati.
Su tutto questo e su molto altro, i giovani democratici invitano a discutere le rappresentanze scolastiche, le istituzioni e tutti i ragazzi, lunedì 3 novembre presso la sede del partito democratico.


Giovani Democratici

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