Due arresti della Polposta in un call center in Umbria
 
— BASTIA —
STA DANDO importanti risultati il lavoro di indagine della Polizia postale che da oltre un anno ha costituito a Perugia il «Gruppo Vas» (Value added service), punto di riferimento a livello nazionale. Nella rete degli investigatori sono finiti il titolare di un call center di cartomanzia di Bastia, M.M., italiano di 23 anni, e una sua stretta collaboratrice, brasiliana di 43 anni, entrambi arrestati. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari Nicla Restivo, su richiesta del pubblico ministero Giuseppe Petrazzini, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Il giovane titolare era già noto agli investigatori perché inquisito quattro anni fa per reati analoghi quando lavorava come operatore in un centro servizi a Perugia. Secondo gli accertamenti della polizia gli utenti del call center di Bastia, persone semplici che ricorrono a maghi e astrologi per porre rimedio ai propri disagi, venivano convinti a comporre ripetutamente numerazioni 899 a tariffazione «flat» (il cui costo è di 15 euro a chiamata) per svolgere presunti «riti magici», con la certezza — in questo senso venivano rassicurati — di non pagare. Gli investigatori hanno accertato che il «rito» era sempre più o meno lo stesso. La parola «fine» serviva a far cessare un tradimento, «sblocco» contribuiva a superare situazioni difficili e «sigillo» a far durare un amore. Inoltre, i sedicenti cartomanti, fingendosi operatori Telecom, telefonavano a vari cittadini invitandoli a chiamare codici 899, allo scopo di azzerare un loro precedente debito contratto proprio per aver chiamato in passato numeri simili. Per queste iniziative la Telecom ha sporto varie denunce contro il centro servizi.


LA TRUFFA è stata svelata da un agente della polizia postale che si è spacciato per un normale utente in cerca di un consulto di cartomanzia. Gli investigatori, inoltre, hanno fatto ricorso a una linea telefonica dedicata con la quale è stato eseguito un costante monitoraggio sulle numerazioni del centro servizi. Una ventina sono le persone truffate, costrette a pagare bollette telefoniche tra 5 e 10mila euro, e indicate nell’ordinanza di custodia cautelare, ma gli inquirenti sospettano possano essere molte di più. L’attività era stata pubblicizzata soprattutto attraverso giornali specializzati e anche televisioni e la polposta sta ancora ricostruendo il giro d’affari. Il call center era stato allestito in un capannone di Bastia Umbra ed era probabilmente attivo da diverso tempo. Parte dell’attività è ritenuta regolare e per questo la polizia postale è impegnata a ricostruire i ruoli dei vari operatori per stabilire quali svolgessero il lavoro illecito.


QUELLO di ieri è stato il secondo blitz in due giorni nella zona. Un ricercato è stato rintracciato mercoledì a Santa Maria degli Angeli, dove abitava con la propria convivente, e arrestato dalla squadra mobile di Perugia: il latitante Antonio De Franco, 42 anni, originario di Cirò Marina, è coinvolto in un’indagine della magistratura di Firenze per truffa informatica con l’uso di numeri telefonici a tariffazione maggiorata come gli 899.
m.s.

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