BASTIA UMBRA – L’ultimo consiglio comunale sembrava si fosse incanalato verso una rapida conclusione visto che in poco tempo sono stati esaminati i primi tre punti all’ordine del giorno e le relative pratiche sono state approvate; le prime due all’unanimità, la terza con l’astensione del gruppo di FI-CDL, delle liste civiche e l’unico voto contrario di Rifondazione Comunista. Velocemente anche gli altri tre punti erano approvati e nulla lasciava presagire che questo tranquillo consiglio comunale si trasformasse in un aspro dibattito sul punto sette che riguardava l’intervento di miglioramento sismico e la contemporanea ristrutturazione della sede comunale. “Ho chiesto subito la sospensione del consiglio –è Masci che parla – in quanto nell’illustrazione della pratica l’assessore ha parlato di cifre che non concordavano con quelle presentate in commissione e siccome non è la prima volta che le pratiche quando arrivano in consiglio  sono diverse, ho ritenuto opportuno chiedere chiarimenti ai tecnici in una riunione con i capogruppo. In quella sede, sono state confermate le cifre espresse dall’assessore e vale a dire unmilioneduecentomila euro e non ottocentomila tanto che anche alcuni membri della maggioranza mostravano di non scartare l’ipotesi di un rinvio dell’esame per nuovi chiarimenti. Non capisco perché avvenga questo, forse si tende a voler sminuire l’impatto di certe scelte sulle casse comunali. A questo punto è inutile riunire le commissioni se poi non si esaminano le delibere nel testo che poi sarà votato in consiglio comunale”.  Alla ripresa dei lavori è iniziato il dibattito con Mantovani che pone l’accento sul colossale sperpero di denaro pubblico che provocherebbe quest’intervento, antieconomico e non funzionale, in quanto si spenderebbe circa un miliardo e seicento milioni delle vecchie lire dei cittadini di Bastia oltre agli ottocento milioni di fondi regionali messi a disposizione per la messa a norma dell’edificio in questione. “L’intervento di ristrutturazione servirebbe a sopraelevare di 80 cm rendendo praticabile la soffitta che non sarebbe in ogni caso agibile ad uso uffici e quindi – ha affermato Mantovani – visto che non ci sono scadenze stringenti, meglio sarebbe approfondire l’argomento e considerare se destinare quella somma ad altri interventi in grado, magari, di ridurre gli affitti che attualmente il comune paga e che sono una cifra considerevole pari a circa 90mila euro l’anno”. Nella dichiarazione di voto contrario ha rincarato la dose il capogruppo di Forza Italia – CDL, Fabrizio Masci, facendo appello a Lombardi perché s’impegni a non sperperare il denaro pubblico e non esiti a rinunciare a quelle pratiche avviate dalla precedente amministrazione che non rispondano ai criteri più volte affermati dal sindaco nel suo programma dove parla d’ottimizzazione delle risorse umane ed economiche. Quanto poi all’affermazione fatta da Lombardi riguardo al restauro e recupero di un palazzo storico come quello comunale dove tutti i cittadini possano riconoscersi, Masci rileva che se si parla di restauro non è possibile stravolgere un edificio storico sopraelevando e modificando la struttura. “Dovete spiegare ai cittadini cosa volete fare – ha concluso Masci – se intendete conservare e restaurare, è assurdo sopraelevare stravolgendo l’edificio, e sono sufficienti i fondi regionali per la messa a norma. Se invece si intende ristrutturare, bisogna avere il coraggio di dire ai bastioli che bisognerà sprecare molti dei loro soldi per sopraelevare una soffitta”.
La mozione sul recupero e riutilizzo delle acque piovane, presentata dal consigliere comunale Giuliano Monacchia, è stata approvata con un testo modificato che impegna la giunta a recepire il concetto nella prossima redazione del nuovo regolamento edilizio.


Francesco Fratellini

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