La mostra, indispensabile per vedere e scegliere le ultime novità per le abitazioni, resterà aperta fino a domenica alle ore 21
I visitatori potranno avere negli stand consigli utili di esperti del settore


di CARLO APOSTOLI


Bastia Umbra -Gran finale domenica per “Expo casa” a Umbriafiere di Bastia Umbra. Il visitatore avrà la possibilità di visitare i quattro padiglioni allestiti per la mostra e trovano soluzioni per tutti gli ambienti della casa.
Potrà fare affidamento sulla professionalità e la competenza degli oltre 400 espositori provenienti da ogni parte d’Italia dislocati su una superficie espositiva di 20.000 metri quadrati.Un mondo dove trovare l’oggetto d’arredamento che completa il salotto, dove scegliere i materiali e gli infissi per la costruzione di una casa nuova, dove chiedere consigli su quale mobile è più adatto all’arredamento dei propri ambienti.
Il visitatore inoltre avrà la possibilità di concretizzare quello che aveva solo immaginato, trovare le ultime novità nel mercato dell’arredamento e dell’edilizia, venire a conoscenza delle soluzioni nell’ambito del risparmio energetico, dei sistemi di riscaldamento e dei rivestimenti.
Ha l’occasione di rinnovare un pezzo di vita, di far felici i familiari o più semplicemente di realizzare un sogno desiderato da tanto tempo. La manifestazione, promossa da Confcommercio Perugia, è organizzata da Epta.


ORARI DI APERTURA E COSTI DEL BIGLIETTO D’INGRESSO


Gli orari che saranno osservati nei giorni feriali vanno dalle ore 15 alle 21, mentre domani e domenica per l’intera giornata, dalle ore 10 alle 21. Il costo del biglietto intero è di euro 7 e ridotto euro1.


I SERVIZI ALL’INTERNO DELLA MOSTRA
All’interno della mostra si potrà usufruire dei seguenti servizi: bar, ristorante, informazioni, baby parking, guardaroba e pronto soccorso.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.expocasa.it


SEMINARI TECNICI
Oggi alle 15 presso la sala convegni seminario tecnico sul tema: Case in legno e geotermia. Tecniche sostenibili pre costruire e climatizzare la casa”.
L’introduzione e il coordinamento sarà affidato a Sergio Formica (Anab – Associazione nazionale architettura bioecologica). Interverranno gli ingegneri Vaklav Madera che affronterà il tema “La casa in legno” e Enrico Milanesi che discuterà di “Geotermia”.


ARCHITETTURA BIOECOLOGICA
Equilibrio e rispetto dell’ambiente


BASTIA UMBRA – In questi ultimi tempi si parla sempre più di architettura bioecologica.
Oggi le attività umane sono caratterizzate da una crescente dipendenza dagli spazi chiusi: nelle aree ad economia avanzata l’uomo passa mediamente il 90% della propria vita in casa, in ufficio, a scuola, infabbrica ecc. La casa, intesa nel senso più ampio del termine, ha sempre avuto, e a maggior ragione ha assunto oggi, un peso estremamente rilevante tra i bisogni primari dell’uomo ed in questo senso è ovvio che la sua qualità, insieme a quella di pochi altri elementi come l’aria e il cibo, è in grado di modificare radicalmente la qualità della vita umana. D’altra parte l’attività edilizia, per il suo enorme peso produttivo, è inevitabilmente uno dei settori industriali a più alto impatto ambientale per gli effetti dell’inarrestabile consumo di territorio,La risposta a tutto questo non può essere che una architettura che sappia rapportarsi in maniera equilibrata con l’ambiente, che sia pensata per le necessità dell’uomo e che sia capace di soddisfare i bisogni delle attuali generazioni senza limitare, con il consumo indiscriminato di risorse e l’inquinamento, quello delle generazioni future. Per necessità di una maggiore comprensione può parlare di architettura bioecologica, definizione che nasce dai termini architettura (arte di costruire), bio (favorevole alla vita), eco (in equilibrio con l’ambiente), logica (intelligente, razionale). E’ una definizione che in Italia è stata introdotta dall’Associazione nazionale architettura bioecologica e che, abbracciando tutti i concetti prima espressi, traduce al meglio quello che i Paesi di lingua tedesca, pionieri in questo modo di intendere l’architettura, chiamano Baubiologie. Con architettura bioecologica o bioedilizia non si deve intendere, quindi, un settore specialistico dell’edilizia o, peggio, una moda ma una rilettura dell’architettura, e quindi del modo di costruire e trasformare il territorio.
In Italia si è cominciato a parlare di architettura bioecologica una decina di anni fa, con anni di ritardo, quindi, rispetto ad altri paesi europei, in particolare del Nord Europa. Il ritardo ha inciso sulla formazione di professionisti e di conseguenza anche sul numero di realizzazioni a differenza di altri Paesi che oggi possono vantare numerose esperienze concrete e dove il settore produttivo si è da tempo adeguato ad una richiesta crescente mettendo a disposizione del cantiere materiali coerentemente ecologici.

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