LE DIMISSIONI dell’assessore all’Urbanistica Giorgio Antonini, annunciate con una lettera al sindaco da oltre una settimana, restano una questione aperta e una vertenza politica tra Ds e Margherita, ora tutti all’interno del nuovo Partito Democratico. Le altre dimissioni date in contemporanea, quelle dell’architetto Bruno Broccolo, sono diventate esecutive senza alcun ‘tira e molla’. Eppure, la professionalità di questo funzionario, tra i consueti alti e bassi, è stata una risorsa per dieci anni a disposizione del Comune. E’ strano che il suo annuncio di dedicarsi interamente all’attività universitaria, di insegnamento e di ricerca, abbia fatto desistere gli amministratori comunali dal tentativo di recuperarne la collaborazione. Solo perché Broccolo aveva in qualche modo annunciato da alcuni mesi le sue intenzioni. Nessuno, però, ignora il malessere di Broccolo che, a contatto diretto con i responsabili della politica, ha perso la passione per il governo dell’urbanistica. Un sintomo, ma anche una conferma, perché negli ultimi 20 anni nessun professionista che si sia applicato al fascinoso settore dell’urbanistica comunale è riuscito a resistere a lungo: preferendo, in altri casi, approdare al servizio di altre istituzioni, con meriti e riconoscimenti.
m.s.

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