L’OPERAZIONE Ieri l’incontro tra le Rsu e l’assessore alle Attività produttive

“La Regione ora scenda in campo”


Flavia Pagliochini
Assisi


I sindacati continuano ad esprimere la loro preoccupazione per l’operazione di accorpamento della Mignini e della Petrini 1822.
Ieri le Rsu aziendali dei due stabilimenti di Bastia e Assisi, accompagnate dalla segreterie regionali di Flai-Cgil e Uila-Uil, hanno incontrato l’assessore regionale alle Attività produttive, Mario Giovanetti, per chiedere l’interessamento diretto della Regione rispetto all’operazione industriale. L’incontro con i vertici regionali è solo uno dei punti della strategia messa in atto dai sindacati e Rsu aziendali, visto che “in passato le istituzioni sono state attivamente impegnate nel processo di acquisizione di Petrini da parte di Mignini”. In particolare, i sindacati sono fortemente preoccupati per l’accorpamento e per le possibili ripercussioni occupazionali che ne scaturirebbero e chiedono quindi all’assessore “di verificare il percorso proposto dall’azienda in concertazione con le parti interessate. Nei mesi scorsi, spiega un sindacalista della Cgil, l’azienda ci ha informato della volontà di procedere ad un riorganizzazione nazionale del gruppo, determinata da un mercato sempre più competitivo, da un inaspettato e significativo incremento del costo delle materie prime, e da una contrazione dei consumi rilevante. La fusione tra le due aziende significa il mantenimento di un unico stabilimento dei due attualmente operanti in Umbria, ma questo, conclude il sindacalista, non deve portare ad alcuna perdita occupazionale”. Oltre a ‘mobilitare’ l’assessore Giovanetti (che avrebbe promesso “di effettuare verifiche sia con il Comune di Bastia che con quello di Assisi, assicurando un costante raffronto con le organizzazioni sindacali e con le Rsu aziendali”), i sindacati e le stesse Rsu chiedono a tutte le istituzioni coinvolte, ed in particolare al Comune di Bastia, “di vigilare sul percorso relativo alla modifica di destinazione d’uso dell’area industriale” dove è insediato lo stabilimento Petrini, “anche perché, sottolineano i sindacati, all’interno dell’area stessa convive un’altra realtà produttiva, la Molino Spigadoro Spa, che non dovrebbe allo stato attuale essere interessata dalla vicenda, ma che in caso di modifica del Prg potrebbe subire ripercussioni”. Intanto, si terrà oggi a Roma un coordinamento nazionale delle segreterie del gruppo Mignini-Petrini per “cominciare a discutere su quelle che possono essere le ripercussioni del piano industriale”.

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