IL FATTO Sgominata banda italo-albanese di ventiquattro persone che rubava veicoli di grossa cilindrata in tutta la regione
PERUGIA — Nel giro di alcune ore, qualche volta poco più di due, un’organizzazione italo-albanese, riusciva a rubare auto di grossa cilindrata in diverse regioni italiane, dotarle di documenti falsi e imbarcarle su un traghetto per l’ Albania dal porto di Ancona. E la maggior parte dei colpi venivano messi a segno proprio in Umbria, a Perugia in particolare.
Lo ha scoperto la guardia di finanza che ha denunciato 24 persone (19 albanesi, quattro italiani, un serbo), di cui sei arrestate, per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio. E una delle menti della banda era proprio un cinquantatrenne perugino.
L’operazione
I dettagli dell’ operazione «Alpha Romeo» sono stati illustrati ieri dal comandante provinciale delle Fiamme Gialle di Ancona Fabrizio Cuneo. Diciotto mesi di indagini, coordinate dal pubblico ministero di ancona, Marco Pucilli, hanno permesso di individuare un flusso di 121 veicoli (117 auto con predominanza di Mercedes, Bmw, Mitsubishi, Crysler, tre moto e un escavatore).
Le macchine rubate
La banda, come detto, agiva soprattutto in Umbria: ben 55 i mezzi che sono stati rubati. Di questi 29 a Perugia, otto a Terni, quattro a Bastia, tre a Corciano, due tra Assisi, Foligno e Gubbio, una a Marsciano, Città della Pieve e Bettona. Ma i veicoli venivano anche rubati in Campania (22), Emilia Romagna (19), Marche, Trentino Alto Adige, Toscana, Abruzzo (sei) e Piemonte (uno).
Mezzi recuperati
Diciotto mezzi (tra cui due moto e un escavatore), per un valore di circa 500 mila euro, sono stati recuperati e restituiti ai proprietari che in qualche caso, tanta era la rapidità della gang, non avevano ancora denunciato il furto o non se ne erano neanche accorti e lo avevano saputo proprio dagli uomini della guardia di finanza.
Tre degli arrestati sono albanesi mentre altri tre sono italiani: M.L., 22, di Ostuni (Brindisi), e S.C., 36, di Napoli. L’altro arrestato, come spiegato, è un perugino di 53 anni, Giorgio R.. Un impiegato contabile che, ha rilevato la guardia di Finanza, aveva già altri piccoli precedenti penali.
L’ altro italiano denunciato è G.M., 45, di Sabaudia (Latina).
Organizzazione perfetta
Era un’organizzazione ad orologeria, quella messa a punto dalla banda che, come accertato dai finanzieri, entrava in azione in concomitanza con gli orari di partenza dei traghetti per imbarcare repentinamente i mezzi e sfruttare cosi’ l’iniziale momento di smarrimento della vittime dei colpi. Alcuni componenti albanesi della banda, tutti regolamente residenti in Italia, sono impiegati in ditte edili e riuscivano ad individuare e sottrarre gli autoveicoli lavorando come operai nelle case che poi venivano prese di mira. In qualche caso venivano rubate le chiavi delle auto e poi i mezzi, in altri direttamente le auto che poi venivano trasportate in tutta fretta verso lo scalo dorico provviste di documenti falsi. La finanza ritiene che molti dei furti fossero addirittura stati commissionati e che le auto non fossero destinate alla criminalità, bensì alla vendita a privati in Albania.
M.N.
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