”OPERAZIONE ASSISI”


 I carabinieri ritengono che si stessero organizzando per costituire una vera e propria holding criminale specializzata nel far giungere in Italia i clandestini e poi costringerli, con la forza e le intimidazioni, a lavorare per loro, i rumeni coinvolti nell’indagine dei militari di Assisi e accusati di estorsione. Questa ipotesi è ancora al vaglio degli investigatori, i quali ipotizzano anche che le donne, in particolare, venissero indotte alla prostituzione. I carabinieri stanno intanto svolgendo ulteriori indagini per accertare se – come emerso da una serie di testimonianze – gli stessi rumeni pretendevano il pagamento di tangenti da parte dei connazionali per garantire loro protezione in Italia.
L’indagine era stata avviata nei giorni scorsi dai militari della stazione di Bastia Umbra e della compagnia di Assisi – comandata dal tenente Florindo Rosa – in seguito ad una denuncia presentata da un rumeno clandestino, che aveva subito un’estorsione da parte di un connazionale: al termine di una serie di controlli, l’altra sera un rumeno di 25 anni con regolare permesso di soggiorno e noto alle forze di polizia, è stato arrestato nel momento in cui – nel piazzale di un distributore di benzina – stava incassando, dallo stesso connazionale che si era rivolto ai carabinieri, 2.000 euro frutto di una estorsione.
Nella rete sono caduti altri otto rumeni, dei quali, quattro sono risultati clandestini e sono stati denunciati per ingresso illegale. Ora si sta accertando se siano coinvolti nella vicenda estorsiva. Gli altri quattro, invece sono stati deferiti a piede libero per concorso nell’estorsione, violenza, minacce e lesioni gravi nei confronti del denunciante.
 

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