BASTIA UMBRA Facciamola finita una volta per tutte. È ora che l’amministrazione attuale esca dalle mistificazioni e si ponga come serio e responsabile organismo di governo.

Nell’ultimo capitolo della storia, che ultimo non sarà, in cui entrano altri soggetti e più precisamente il Comitato “salviamo i pini”, perché il suo silenzio era diventato una pietra tombale, si legge di nuovo “Tuttavia, il sindaco e gli assessori hanno fatto notare che le procedure già avviate dalla precedente amministrazione limitano la loro possibilità di intervento”.

Basta con questa farsa.

Le limitazioni non sono preclusioni, proprio su queste limitazioni è stato costituito un Comitato e l’assessore Ansideri ha vinto le elezioni. Ora le superino, dimostrino così, una volta per tutte, di aver ragione sulle scelte operate dall’ amministrazione precedente che, a differenza loro, ha sempre dichiarato di aver scelto la salvaguardia e l’incolumità pubblica e ha intercettato le risorse sia pubbliche che di bilancio con l’obiettivo della manutenzione straordinaria delle strade e interventi nei sottoservizi, prioritariamente le strade, subordinatamente i pini.

La contrattualistica è superabile, basta metterci risorse ed operare una variante al progetto.

Il Comitato si è accontentato di una banale giustificazione da parte dell’amministrazione attuale sul perché non richiedere una controperizia “ non ha manifestato l’intenzione di affidare questo incarico a un nuovo tecnico, preferendo continuare a lavorare con l’agronomo già designato, noto per le sue precedenti posizioni”.

Perché non lo può fare?

Anche il Comitato da incendiario e diventato pompiere, “si propone di rimanere vigilante per garantire che le promesse fatte vengano mantenute e che i pini siano tutelati”. Che farsa, ma molto più che ipocrisia

Il Comitato già sapeva a quale destino sarebbero andati incontro i pini, diversamente oggi manterrebbe le stesse posizioni, porterebbe avanti le stesse battaglie non sul futuro, come ha dichiarato arrampicandosi sugli specchi, ma sul presente.

Il Comitato poi patetico nell’ argomentare l’ abbattimento già avvenuto di quattro pini. Patetico.  Perché è fazioso, politicamente schierato, la crociata intrapresa nel 2023 era solo la facciata per battaglie ideologiche di ordine politico e non ambientaliste. E ora andare contro la sua stessa amministrazione è come “darsi la zappa sui piedi”, quindi da incendiario a pompiere. Che farsa, che fine triste per i 2000 firmatari che hanno apposto la firma con tanto entusiasmo e convinzione  a sostegno di una grande battaglia di valori e di principi. Che farsa.

Paola Lungarotti

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