IL COMITATO DI CITTADINI ANNUNCIA ALTRE INIZIATIVE
BASTIA UMBRA-A MENO di sorprese la vicenda del progetto d’impianto a biomasse di Costano è destinata a durare ancora a lungo. Rispetto alle certezze emerse dall’assemblea di presentazione del 27 dicembre, sul progetto si sono moltiplicate le domande ancora senza risposta. La posizione più ferma è del Comitato popolare di Costano sostenuto da quasi 500 firme dei ‘fondatori’ ai quali si sono aggiunte altre adesioni. Il presidente del comitato Antonio Cavarai è intervenuto alla Conferenza di servizi il 3 febbraio per sostenere che il progetto di impianto presenta caratteristiche di vetustà, mentre a nome della cittadinanza ha parlato Lucia Raspa, preside della scuola media, per respingere con toni tribunizi ogni ipotesi di impianto a biomasse nel territorio di Costano «che ha già dato in passato». Il progetto, tra l’altro, prevede un digestore, termine ‘indigesto’ ai costanesi nei quali evoca gli allevamenti di suini che fino a due anni fa, quando l’inchiesta giudiziaria ha chiuso le stalle, hanno rappresentato un vero tormento. Insomma, si spiega in modo evidente la richiesta di un passo indietro rivolta dal sindaco Ansideri all’azienda proponente, ‘Bastia Bioenergia’ che invece ha dichiarato, ‘nero su bianco’, di voler andare avanti. Il percorso però è disseminato di ostacoli. A cominciare dal parere interlocutorio dell’Arpa sul ‘digestato’ che ha portato l’ufficio tecnico comunale di Bastia a chiedere alla Regione un parere ‘autentico’ sulla normativa per sciogliere aspetti contradditori. Il responsabile di settore che coordina la Conferenza, Giampaolo Sigismondi, ha richiesto anche chiarimenti alla soprintendenza archeologica umbra sul parere interlocutorio negativo. Il Comune di Assisi, che ha disertato le precedenti due Conferenze, è intervenuto esprimendo il ‘no’ politico della giunta e del sindaco, riservandosi di esplicitare un parere tecnico per il quale è stata richiesta altra documentazione.

 

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