E’ TORNATA di struggente attualità la morte del piccolo Edoardo Maestrelli di soli 13 mesi, avvenuta il 13 marzo 2008 nel nido ‘Piccole Orme’, a seguito di un rigurgito. La vicenda è arrivata davanti al gip del Tribunale di Perugia al quale il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per negligenza della responsabile dell’asilo e dell’educatrice in servizio quel tragico pomeriggio. L’udienza è stata rinviata al 29 maggio, ma è stata accompagnata da polemiche su presunte inadempienze dell’amministrazione comunale. Il ‘nido’ è una struttura privata, convenzionata con il Comune, che ora prende posizione sulla vicenda per affermare che quanto di competenza comunale è stato fatto con scrupolo. Sia nelle autorizzazioni preventive regolate in particolare dalla legge regionale, sia nel controllo sul funzionamento dell’asilo. «Tirare in ballo l’amministrazione — afferma Nadia Cesaretti, vicesindaco con delega ai Servizi sociali — è del tutto inappropriato e fuorviante. Da sempre questa Giunta è attentissima alle questioni dell’infanzia, della scuola e del sociale». Il Comune rileva che i provvedimenti di propria competenza verranno adottati secondo la legge, nel momento in cui le eventuali responsabilità delle persone coinvolte verranno accertate. m.s.


 
 

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