ASSISI «DOBBIAMO TROVARE ALMENO 300MILA EURO» – L’obiettivo è quello di realizzare un museo nel sito
«L’INTERA zona è stata messa in sicurezza. Ora per rendere fruibile la domus romana ritrovata sotto palazzo Giampè, sarebbero necessarie ulteriori risorse per circa 300.000 euro che consentirebbero la musealizzazione e quindi la fruizione, da parte del pubblico, della struttura». Lo ha sottolineato la dottoressa Maria Laura Manca, della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria nel corso dell’incontro organizzato nell’ambito delle celebrazioni delle Giornate Europee del Patrimonio.
Nel corso dell’incontro è stata ripercorsa la vicenda dell’edificio a cominciare dal suo ritrovamento, sotto la sede della sezione di Assisi del Tribunale, nel 2001, in occasione dei lavori post terremoto e di adeguamento funzionale; l’abitazione risale alla prima età imperiale (età Giulio-Claudia). Si trova nel cuore della città, a pochi metri da piazza del Comune, dal tempio di Minerva e dal foro romano e a monte della cosiddetta casa di Properzio; all’interno delle stanze sono presenti reperti pittorici considerati fra i più importanti a nord di Roma. Nel corso di questi anni si è proceduto al consolidamento dello scavo, con una spesa di circa 480.000 euro. La musealizzazione (con la realizzazione dell’impianto luci, scale e collegamenti interni, introduzione multimediale) offrirebbe alla città un ulteriore sito fruibile di grande interesse, potenziando ulteriormente l’offerta culturale e turistico di Assisi, in particolare dell’epoca romana.
«IN QUESTI anni abbiamo provveduto alla messa in sicurezza dell’area sottostante palazzo Giampè: un’operazione difficile, delicata e costosa — ha spiegato l’ingegner Giacomo Mattielli che ha predisposto l’intervento —. E’ stato infatti necessario collocare dei pali e travi per consentire poi di operare in sicurezza al di sotto del palazzo. Questo ha permesso poi di operare per gli scavi che hanno riportato alla luce un testimonianze uniche; ulteriori scavi sono programmati a partire dal 6 ottobre. Ora il prossimo passo potrebbe essere quello dell’apertura al pubblico». Gli scavi hanno portato a scendere di 4 metri e 20 rispetto al piano originario e di ritrovare un peristilium, un giardino porticato, un pavimento a mosaico e pareti affrescate di color rosso pompeiano), una diaeta (soggiorno), un triclinium (sala da pranzo) e un cubiculum (camera da letto) tutte adornate con affreschi; la camera da letto è caratterizzata da una scena con sposi.
Maurizio Baglioni

ASSISI «DOBBIAMO TROVARE ALMENO 300MILA EURO»   Domus romana, ci siamo Ora servono altre risorse  L’obiettivo è quello di realizzare un museo nel sito   — ASSISI —«L’INTERA zona è stata messa in sicurezza. Ora per rendere fruibile la domus romana ritrovata sotto palazzo Giampè, sarebbero necessarie ulteriori risorse per circa 300.000 euro che consentirebbero la musealizzazione e quindi la fruizione, da parte del pubblico, della struttura». Lo ha sottolineato la dottoressa Maria Laura Manca, della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria nel corso dell’incontro organizzato nell’ambito delle celebrazioni delle Giornate Europee del Patrimonio. Nel corso dell’incontro è stata ripercorsa la vicenda dell’edificio a cominciare dal suo ritrovamento, sotto la sede della sezione di Assisi del Tribunale, nel 2001, in occasione dei lavori post terremoto e di adeguamento funzionale; l’abitazione risale alla prima età imperiale (età Giulio-Claudia). Si trova nel cuore della città, a pochi metri da piazza del Comune, dal tempio di Minerva e dal foro romano e a monte della cosiddetta casa di Properzio; all’interno delle stanze sono presenti reperti pittorici considerati fra i più importanti a nord di Roma. Nel corso di questi anni si è proceduto al consolidamento dello scavo, con una spesa di circa 480.000 euro. La musealizzazione (con la realizzazione dell’impianto luci, scale e collegamenti interni, introduzione multimediale) offrirebbe alla città un ulteriore sito fruibile di grande interesse, potenziando ulteriormente l’offerta culturale e turistico di Assisi, in particolare dell’epoca romana.«IN QUESTI anni abbiamo provveduto alla messa in sicurezza dell’area sottostante palazzo Giampè: un’operazione difficile, delicata e costosa — ha spiegato l’ingegner Giacomo Mattielli che ha predisposto l’intervento —. E’ stato infatti necessario collocare dei pali e travi per consentire poi di operare in sicurezza al di sotto del palazzo. Questo ha permesso poi di operare per gli scavi che hanno riportato alla luce un testimonianze uniche; ulteriori scavi sono programmati a partire dal 6 ottobre. Ora il prossimo passo potrebbe essere quello dell’apertura al pubblico». Gli scavi hanno portato a scendere di 4 metri e 20 rispetto al piano originario e di ritrovare un peristilium, un giardino porticato, un pavimento a mosaico e pareti affrescate di color rosso pompeiano), una diaeta (soggiorno), un triclinium (sala da pranzo) e un cubiculum (camera da letto) tutte adornate con affreschi; la camera da letto è caratterizzata da una scena con sposi. Maurizio Baglioni

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