In tanti hanno voluto dare il proprio saluto all’imprenditore
La comunità si è stretta attorno ai familiari
BASTIA UMBRA – “Ciao Domé”, riportava uno striscione appeso davanti alla Chiesa di San Michele Arcangelo. Un ultimo saluto che in molti, nel pomeriggio di ieri, hanno voluto dare a Domenico Pelagatti, l’imprenditore che giovedì scorso è stato ritrovato senza vita in via del Pallareto ad Assisi. “La nostra vita è precaria,incerta – ha detto nella sua omelia don Girolamo Giovannini, parroco di Bastia Umbra – abbiamo spesso l’illusione di tenerla stretta tra le mani, di averla in pugno, ma in realtà non è così, perché questa vita è provvisoria, passeggera. È pura apparenza, spesso sotto il peso di molte minacce e difficoltà. Davanti alla morte – ha continuato il parroco – rimaniamo perplessi, desolati, impauriti, perché la consideriamo uno sgarbo della natura. Anche il nostro Creatore ha vissuto l’esperienza della vita terrena e ha oltrepassato la misteriosa porta dell’aldilà e – ha concluso – tramite la sua morte ci ha dato la certezza della vita eterna, che è quella vera, quella piena. Una certezza che può e deve consolarci”. Presenti anche i ragazzi dell’A.C.D. Bastia 1924, squadra di cui Pelagatti è stato presidente,che hanno detto: “Il sogno di Domenico era di far tornare allo stadio il popolo bastiolo. Voleva creare un canale della sua squadra, fare interviste ai tifosi. Ci voleva bene. Noi lo ricorderemo e cercheremo ancora di dargli tante soddisfazioni in campo”.Le offerte raccolte ieri durante la cerimonia funebre, saranno devolute alla Caritas del territorio, per opere di beneficenza. “Anni fa gli proposi di diventare priore – ha ricordato Gabriele Del Piccolo, consigliere dell’associazione dei priori del Piatto di Sant’Antonio Abate – e lui accettò con entusiasmo.Era un amico gioioso, un uomo sereno e scherzoso”. Una morte che tante persone definiscono “strana”, dalle dinamiche poco chiare, ricoperta da un alone di mistero. “Com’è possibile morire per asfissia da annegamento in una specie di tombino? Abbiamo bisogno di spiegazioni chiare”, hanno detto in molti, increduli, davanti alla salma che lasciava la chiesa.
di Cristiana Costantini
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