Cari Concittadini e Concittadine,
Egregi Consiglieri e Consigliere comunali,
Membri della Giunta,
Autorità civili e militari,
il 2 giugno è una giornata celebrativa nazionale italiana, nata con lo scopo di ricordare la nascita della Repubblica Italiana scandita da tre date significative: il 25 aprile del 1945, il 2 giugno del 1946, il 1 gennaio del 1948 quando la Costituzione venne promulgata: libertà, democrazia, cittadinanza, le cifre di questo cammino. Nasce come festa, oggi si connota come speranza e coraggio.
Il 25 aprile 2020 lo abbiamo commemorato con sentimenti di oppressione e disorientamento, Il 2 giugno lo commemoriamo con sentimenti di speranza, rinascita e coraggio di cui l’articolo 1 della Costituzione Italiana, anche chiamato primo principio fondamentale, ne riassume l’intensità.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” La sovranità è sempre stata associata ad un solo personaggio, sia esso re, imperatore o semplice feudatario in epoca medioevale. Con la Costituzione italiana, per la prima volta, invece, tutti, “ … senza distinzione di sesso di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 3 )” hanno riconosciuto il diritto di esercitare la sovranità per la propria nazione, per se stessi, per gli altri.
E il popolo siamo noi tutti. Una scelta coraggiosa ieri, la più difficile ma anche la più riformatrice. Non più sudditi, cittadini! Su questo coraggio poggiano le fondamenta della nostra Costituzione e le mura della nostra Repubblica. Si è sovrani di un bene comune e come sovrani obbligati a ricercare, valorizzare, alimentare, attuare il bene di tutti. Tutti e non pochi, insieme e non da soli. Ecco dove sta la sostanziale differenza tra repubblica e monarchia, democrazia e oligarchia.
La bandiera italiana esposta alle finestre delle case, il tricolore riprodotto sulle mura della Rocca Baglionesca non sono solo simboli di una italianità astratta. Ci siamo uniti per combattere un nemico comune, la pandemia, ora dobbiamo rimanere uniti per combattere un altrettanto nemico comune, la crisi economica e sociale. Se il bene comune è il principio da cui partire, il benessere comune ne è la sua attuazione.
Tutti dobbiamo fare la propria parte, Istituzioni in primis chiamate a mettersi al servizio della comunità con senso di responsabilità e partecipazione. Per l’Amministrazione che rappresento forte è l’attenzione alla persona, alla comunità, al bene comune, ed oggi, 2 giugno, lo riconfermo a tutta la comunità: sempre al servizio dei valori più alti che stanno alla base della Costituzione e della Repubblica Italiana. Sempre amministratori di tutti e con tutti.
Fra poco consegnerò ai nostri concittadini nati il 2 giugno del 1946 la nostra mascherina tricolore con impresso lo stemma del Comune e contornata dei colori del Palio, oltre alla targa commemorativa e il testo della Costituzione. Aldo Apostolico e Elda Mencarelli rappresentano simbolicamente l’inizio della Repubblica ma anche la storia della Repubblica perché la loro storia è la storia di tutti, uomini e donne, più o meno giovani, più o meno anziani, che vivono sotto un’unica bandiera vessillo della nostra libertà e democrazia. Sono cresciuti insieme alla Repubblica e forse più di altri ne conoscono le difficoltà e ne comprendono le sue limitatezze. Ma come per loro la vita è una crescita e una progressiva maturazione, così è altrettanto per la nostra Repubblica.
“La Costituzione, diceva Calamandrei, non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé; perché si muova bisogna ogni giorno metterci dentro il combustibile”. Noi tutti dobbiamo essere quel combustibile che alimenta la Costituzione affinché la Repubblica ne rappresenti il suo più autentico compimento. Come ci ricorda Paulo Coelho “Gli uomini si dividono in quelli che costruiscono e quelli che piantano. I costruttori concludono il loro lavoro e, presto o tardi, sono colti dalla noia. Quelli che piantano sono soggetti a piogge o tempeste, ma il giardino non cesserà mai di crescere”. Noi siamo quelli che piantano e non ci spaventa la pioggia o la tempesta perché lavoriamo, amiamo, lottiamo sotto un’unica bandiera, insieme, ieri come oggi, in nome e per la nostra Repubblica.
Alla speranza e al coraggio dedico la 74° Festa della Repubblica. Così i morti di ieri e di oggi e il sacrificio e la sofferenza di tanti non saranno solo memoria di un passato ma guida per il presente e il futuro. Troppe ceneri sono state sparse sulla nostra amata Patria, troppe lacrime hanno rigato il viso di uomini, donne, padri e madri per permettere alle ombre di tornare prepotentemente ad oscurare i visi e ad alimentare i conflitti. No, la storia della nostra Repubblica ha ancora i capitoli più belli da scrivere se tutti ci crediamo. Crediamoci, riaffermiamo la sovranità del popolo italiano.
A tutti noi, l’augurio di poter tenere sempre alti i valori della libertà, della democrazia, della cittadinanza.
Viva l’Italia, viva la Costituzione, viva la Repubblica !!!
Viva Bastia Umbra!
Il Sindaco
Paola Lungarotti
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