A Bastia quiz da cento domande in 75 minuti. La rosa dei 400
TEMPI STRETTI E SEDE LONTANA: I DISAGI
Molti sono arrivati dalla Lombardia e dal Lazio anche con figli al seguito Tra gli aspiranti l’umbro Ivano Porfiri
PERUGIA -ERANO 2828 gli aspiranti giornalisti Rai che ieri mattina si sono presentati all’Umbriafiere di Bastia Umbra per tentare di accaparrarsi uno dei cento posti a tempo determinato messi in palio dall’azienda del servizio pubblico. Quarant’anni l’età media dei partecipanti, arrivati da tutta Italia (Lazio e Lombardia le regioni più rappresentate) per cimentarsi nella prima prova del maxi-concorso riservato ai professionisti. Marianna, 34enne freelance, è arrivata da Milano in treno con un giorno di anticipo e mille disagi pur di mettersi in gioco: «Anche se a termine, un incarico in Rai può aprire porte professionali importanti – spiega la candidata –, ma la scelta di questa sede per il test ci ha messo seriamente in difficoltà». Chi, come Marianna, ha dovuto pianificare la trasferta umbra in appena 21 giorni ( l’intervallo di tempo tra la convocazione ufficiale ai 5mila registrati e la data dell’esame), si è trovato a fare i conti con un’offerta alberghiera ridotta e prezzi alle stelle. Disagi anche per chi si è mosso dalla Basilicata come Mariapaola Vergallito, 33enne, che oltre ai problemi logistici lamenta lo scarso preavviso: «Per riuscire ad essere qui ho dovuto annullare impegni già programmati – ammette la giornalista di carta stampata, web e tv – perché ormai non ci speravo più». Il primo scoglio scritto – un quiz da cento quesiti a risposta multipla e 75 minuti di tempo – è arrivato con tredici mesi di ritardo rispetto al bando (di aprile 2014) e permetterà a soli 400 candidati di passare alla fase successiva, che ridurrà a 100 i nominativi.
TRA UN RIPASSO e l’altro, sotto il sole cocente di Bastia hanno atteso l’occasione della vita redattori, direttori di testate e giovani appena usciti dalle scuole di giornalismo, accompagnati da familiari e con figli al seguito. Tra i reporter in fila anche qualche umbro. Ivano Porfiri, direttore del sito di informazione ‘Umbria24’, attratto dall’idea «del posto in un’azienda stabile, in un momento in cui il precariato è la regola nel settore dell’editoria». Ed è proprio la «scommessa sul futuro» la base d’appoggio del concorsone di «Mamma Rai». Così garantisce Valerio Fiorespino, direttore delle Risorse umane dell’azienda: «I cento migliori – afferma – avranno la possibilità di essere assunti nel servizio pubblico con le modalità abituali, quindi passando per i contratti a termine per poi essere stabilizzati nei prossimi mesi». La fase più delicata, quindi, sarà proprio quella selettiva che, a partire dal 9 luglio, darà il via alla seconda prova per i primi 400 fortunati, che si terrà a Saxa Rubra. A presiedere la commissione Ferruccio De Bortoli: «Un concorso Rai dopo tanti anni è un segnale forte per la professione e per il Paese, che ha bisogno di avere fiducia nel proprio futuro».
Chiara Santilli

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