BASTIA IL VOTO CONSILIARE SULL’EX EDIFICIO MORETTI 
 


CORSI & RICORSI 
Dagli anni ’50 la città è cambiata Ma i residenti criticano il metodo
 
SIAMO ALLE SOLITE: non appena si decide di demolire il vecchio ed edificare il nuovo c’è chi parla del «partito del mattone». Le demolizioni storiche di Bastia iniziarono negli anni Cinquanta con la distruzione delle tre chiese in piazza Mazzini per lasciare spazio alla moderna (per l’epoca) chiesa parrocchiale e da allora vanno avanti senza soluzione di continuità. Oggi, ad oltre cinquant’anni di distanza, con una Bastia passata da 7.000 a più di 20mila abitanti e con oltre 1.500 imprese la realtà è profondamente cambiata. Allora, è legittimo domandarsi, come fa in una nota «un gruppo di cittadini», perché la mentalità invece non è cambiata. Il caso cui si fa riferimento è quello del vecchio «edificio Moretti», a ridosso del ‘muro degli orti’ che avrebbe dovuto essere recuperato con gli stessi volumi, secondo quanto stabilito negli anni Ottanta; invece alcuni giorni fa il Consiglio comunale a larghissima maggioranza e con il solo voto contrario del «Rifondatore» Luigino Ciotti ha approvato il progetto che aumenta di una volta e mezzo la volumetria, fino a 4mila metri cubi. Ecco il perchè dello scoramento e della rabbia di non pochi cittadini che continuano a denunciare le demolizioni, preoccupati non solo della memoria storica, ma anche della funzionalità del centro storico, dove con l’ultima delibera il Consiglio comunale aumentando i volumi ha anche cancellato uno spazio per i parcheggi. La partita del recupero del centro è aperta ormai da oltre vent’anni e le cinque amministrazioni comunali succedutesi non hanno ancora risposto in modo adeguato.


DA VEDERE se l’attuale, guidata dal sindaco Lombardi, riuscirà almeno a garantire posti macchina sufficienti a rendere più vivibile il centro storico, ma anche l’intero centro urbano.
m.s.

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