Il sindaco di Bastia in visita ai genitori: “Perso un giovane di grandi prospettive”


Valentina Antonelli


BASTIA UMBRA – Un paese in lutto, una perdita dolorosa che ha spezzato la brillante carriera di un giovane brillante, che molto aveva dimostrato ma ancora tanto poteva dare. Questa l’amara nota di fondo che ieri pomeriggio ha pervaso una comunità, quella di Costano, incredula davanti alla notizia della morte di Piero Lunghi.
Una lunga fila di amici e conoscenti ha varcato in giornata l’ingresso dell’abitazione di villa Brodolini, dove i genitori dell’affermato docente universitario stavano piangendo la morte del loro caro. Una partecipazione acuita anche dal fatto che la famiglia stessa del giovane è molto conosciuta e stimata nella zona; fortemente impegnati nel sociale e nel volontariato, la madre del giovane è stata per anni una delle lavoratrici dell’Università Libera di Bastia.
Il corpo di Piero, ha comunicato il padre ai presenti, non è ancora tornato a casa; la salma è a disposizione della magistratura a Terni, il luogo dove il giovane è tragicamente scomparso in un violento incidente stradale. L’attesa è ora quella di dargli l’ultimo saluto; un pensiero condiviso da tutta la comunità, stretta intorno ai congiunti. Il 35enne, docente presso all’ateneo perugino di Gestione dei sistemi produttivi e logistica industriale alla facoltà d’Ingegneria, era infatti conosciutissimo nel comune di Bastia, in cui era nato, non solo per le doti umane, ma anche per la grande opera di collaborazione con istituzioni, aziende nazionali ed europee. “Sono rimasto frastornato dalla notizia della scomparsa del nostro giovane scienziato – ha detto il sindaco di Bastia Francesco Lombardi, appena tornato da una visita alla famiglia – era, impegnato nella ricerca, nello studio di energie alternative, ha lavorato con importanti imprese anche internazionali, alla pari dei grandissimi di quel mondo. Abbiamo perso un giovane dalla grandi prospettive, in un modo tragico; gli incidenti stradali sono sempre più frequenti, ma a volte, forse come in questo caso, dove non si capisce l’assenza del guardrail, si possono prevenire. Sono profondamente addolorato per i genitori”. “Era uno studente eccezionale, fin da piccolo – commenta dal canto suo la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Assisi 1 e consigliere d’opposizione Rosella Aristei – con dedizione e impegno portava avanti i propri studi, studi che lo hanno subito condotto a un importante incarico universitario. E’ un modello per i giovani e oggi un onore per la nostra città”.



Un vertice in procura con il comandante della polizia stradale


AVVISI di garanzia in arrivo


Domani autopsia sulle 3 salme. La rumena è ancora gravissima


Antonio Mosca
TERNI – Omicidio colposo plurimo: è questa l’ipotesi di reato su cui sta indagando il sostituto procuratore, Barbara Mazzullo, all’indomani del tragico incidente di San Liberato di Narni che è costato la vita a tre persone.
Il primo avviso di garanzia, ammesso che poi ne seguiranno altri, potrebbe partire già nella giornata di domani. Si tratta, come è ovvio, di un atto dovuto, un’informazione a garanzia di chi è sottoposto a un’indagine.
Certo è che la violenza dell’impatto sul raccordo Terni-Orte di venerdì mattina ha reso più difficile la ricostruzione dei fatti tanto che i giudici, con molta probabilità, dovranno affidarsi a dei periti per accertare chi fosse alla guida della Lancia Y che, dopo aver sfiorato il guard rail, è piombata come un missile contro l’Alla 156 di una famiglia catanese.
I rilievi compiuti sul posto dalla polizia stradale fanno comunque pensare che al volante ci fosse Ramona Staicu, la romena di 25 anni, che viaggiava insieme a Piero Lunghi. La giovane donna è ancora ricoverata in rianimazione all’ospedale “Santa Maria” di Terni e le sue condizioni sono stazionarie. Ieri mattina il comandante della polizia stradale di Terni, Francesco Falciola, ha consegnato al magistrato Barbara Mazzullo il fascicolo con i rilievi sul tragico incidente. Informazioni importanti e rigorosamente top secret che saranno alla base delle prossime decisioni del magistrato. l’autopsia sulle salme di Pietro Lunghi, residente a Bastia Umbra, e dei coniugi catanesi Rita e Francesco Branciforti è attesa per la giornata di domani mentre già oggi i familiari delle vittime dovrebbero procedere alla straziante procedura del riconoscimento. Migliorano, intanto, le condizioni di Nicola Branciforti, l’ingegnere aeronautico di 34 anni che guidava l’Alla dove hanno trovato la morte i suoi genitori. L’uomo lavora per conto di una società di engineering con sede a Terni e proprio per questo motivo era diretto in Umbria. Commozione anche tra i colleghi dell’Ansaldo Fuel Cells di Terni e Genova per la tragica scomparsa del professor Piero Lunghi, ricercatore universitario di grande valore.
Non sono invece preoccupanti le condizioni delle tre donne salernitane che viaggiavano a bordo di una Nissan Primera. Solo due di loro sono state ricoverate all’ospedale di Narni. I tre veicoli coinvolti nello scontro sono ancora sotto sequestro e di certo i periti, nominati dal magistrati, dovranno esaminarli accuratamente per stabilire l’esatta traiettoria della Lancia Y che, per un tragico gioco de: destino, ha distrutto tre vite umane con un salto di carreggiata passando da uno dei pochissimi tratti del raccordo senza il muretto spartitraffico.



 

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