Un’azienda di Marsciano e una di Spello sarebbero interessate a rilevare quel che resta della società


MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – Un’azienda di Marsciano ed una di Spello sarebbero interessate a rilevare quel che resta della Hemmond dopo l’infelice epilogo dell’avventura della Ferrante srl, la società che aveva preso in affitto lo stabilimento, in base all’accordo siglato il primo aprile del 2003 da sindacati, curatore fallimentare, Assoindustriali, Rsu e Ferrante stessa. L’azienda di Spello attualmente ha una trentina di dipendenti e fa sviluppo campionario per diversi soggetti. L’immobile di Bastia le servirebbe ad accrescere il proprio business fornendo al cliente anche il servizio di consegna del prodotto. L’azienda di Marsciano invece produce felpe. La crescita del fatturato, giunto attorno ai 26 milioni di euro, andrebbe accompagnata da una parallela crescita degli spazi. Per questo l’azienda marscianese guarderebbe con interesse alla ex Hemmond. Al momento si tratta comunque di semplici indiscrezioni che circolano con insistenza sulla piazza. Qualora si dovessero concretizzare si porrebbe in qualche modo un argine ad una situazione pesante che impoverisce fortemente il territorio di quella subfornitura qualificata del settore tessile che aveva consentito alla Hemmond di svilupparsi sul mercato. Il comparto del tessile-abbigliamento nel comprensorio bastiolo vanta professionalità, capacità e tradizione che rischiano di andare dispersi. Nel frattempo chi lavorava solo per la Hemmond si è dovuto riciclare sul mercato e da un paio d’anni lavora sottocosto. Alcuni, in un settore di per sé già sofferente, hanno ricevuto dalla Hemmond il colpo decisivo per chiudere i battenti. Altri sono stati costretti ad accendere dei mutui con gli istituti di credito per tappare la falla Hemmond. Nel complesso gli artigiani che devono prendere i soldi sono oltre 50 e vantano un credito di circa 2,8 miliardi di vecchie lire. C’è chi dal fallimento deve incassare oltre 50mila euro. La scorsa settimana dieci artigiani esasperati hanno deciso di affidare ad un avvocato l’incarico di andare a fondo sulla vicenda nella speranza di recuperare i crediti insoluti.

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