Le “cicche” viaggiavano tramite corriere espresso, finivano in un garage di Bastia Umbra e poi andavano a Napoli
Secondo l’accusa avrebbero importato 250mila pacchetti di sigarette
BASTIA UMBRA – Cinquemila chilogrammi di sigarette equivalgono a 250mila pacchetti di “bionde”. Ed è lo scenario che le forze dell’ordine si sono trovati di fronte in un garage di Bastia Umbra dopo aver seguito un camion carico della stessa merce.Con l’accusa di contrabbando sono finiti davanti al giudice per l’udienza preliminare un assisano e un campano, difesi dagli avvocati Daniele Federici e Simone Nicotra, accusati di
contrabbando. Le sigarette, secondo l’accusa, facevano un giro molto strano e lungo. Prodotte in Polonia venivano caricate su un camion di un corriere espresso internazionale (la società era all’oscuro del traffico e non è minimamente coinvolta)e spedite in Umbria. Da qui,ricaricate sui mezzi di un altro corriere (anche in questo caso estraneo alle contestazioni penali)e spedite in Campania, a Napoli.Il passaggio in Umbria, regione a bassa criminalità e senza traffici loschi in evidenza,non avrebbe dovuto attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.In Campania, invece, i pacchi venivano aperti e le sigarette rimesse nei singoli pacchetti delle marche corrispondenti.“Negli ultimi anni si è registrato un aumento del contrabbando di tabacchi lavorati esteri in quei Paesi che applicano un elevato livello di tassazione sui tabacchi – spiega un rapporto della Guardia di Finanza -Complice la crisi e la necessit�
di una manovra economica che ne riesca a fronteggiare gli effetti,anche l’Italia ha ritoccato l’aliquota Iva sui tabacchi lavorati esteri”. Il costo del pacchetto di ‘bionde’ nel nostro Paese,dunque, si fa sempre più vicino ai prezzi praticati in Olanda (2,26 euro) o in Germania (5,16 euro). Diverso il discorso per le rotte commerciali. Secondo la Guardia di Finanza, l’aumento dell’Iva non dovrebbe portare i contrabbandieri a modificare le
loro rotte. Le “porte” attraverso le quali passano i tabacchi di contrabbando sono i grandi scali portuali di Trieste, Venezia, Ancona e Bari, Genova, Cagliari, Napoli, Gioia Tauro e Taranto; ma tabacchi sono stati sequestrati anche su furgoni,autobus o macchine private. O in garage come in questo caso.

di UMBERTO MAIORCA

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