Bastia Umbra, municipioBastia Umbra, c’è il codice di comportamento: cartellini e “regali”, ecco cosa è vietato

«Usare la diligenza di un buon padre di famiglia»

di LUCIO FONTANA
BASTIA UMBRA – Un «buon padre di famiglia». Questa la filosofia che deve ispirare ogni dipendente del Comune di Bastia Umbra. Lo dice il “Codice di comportamento”, adottato in via provvisoria dalla giunta comunale, in attesa di eventuali modifiche e integrazioni che dovessero maturare dalle attività di consultazione.
Cartellino e furbetti. Articolo 11 comma 5: «…il dipendente timbra il proprio cartellino “in entrata” e si reca con sollecitudine nel proprio ufficio… astenendosi dal compiere successivamente alla timbratura azioni che ne ritardino l’effettiva presa di servizio. In occasione della timbratura “in uscita”, il dipendente non indugia nei pressi del rilevatore in attesa del trascorrere dei minuti».
«No» agli sprechi. Sempre l’articolo 11 , primo comma, stabilisce che, utilizzando i mezzi e gli strumenti messi a disposizione dall’amministrazione comunale, il dipendente deve «evitare gli sprechi» e «ottimizzare le risorse». Vietato, inoltre, utilizzare «per fini personali le linee telefoniche dell’Ente» e «tenere occupate tali linee in occasione del ricevimento di chiamate personali, comunque eccezionali, se non per il tempo strettamente necessario».
Regali, ma non troppo. «Il dipendente non chiede, né sollecita, per se o per gli altri, regali o altre utilità». L’articolo 4 del regolamento prevede però che «il dipendente, nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini locali, possa ricevere regali o altre utilità, anche sotto forma di sconti, di modico valore… non superiori a 150 euro». Benefit che in un anno possono raggiungere la soglia di 300 euro. Spetta al responsabile di settore valutare l’entità degli “omaggi” e custodire quanto ricevuto in eccesso dal dipendente, soprattutto se questo ha un valore superiore a mille euro In questo caso, scatta «l’acquisizione della regalia per uso lavorativo interno all’Ente». Chi controlla. Ogni dipendente fa riferimento al suo responsabile di settore. Su tutti vigila la figura del segretario comunale in qualità di responsabile per la prevenzione della corruzione.

 

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