delfoberrettiBASTIA PROCESSO PER APPROPRIAZIONE INDEBITA
BASTIA UMBRA – IN APPENA due anni e mezzo – secondo la procura – è riuscita a portare via dalle casse del negozio Intimissimi del centro di Bastia Umbra 13.877 euro. Molti di più, invece, secondo i titolari dell’esercizio commerciale. Se, quanto e perché, lo stabilirà il giudice Annarita Cataldo dinanzi al quale si sta celebrando il processo ad una dipendente ritenuta «infedele».
LA DONNA, originaria di Foligno, difesa in aula dall’avvocato Delfo Berretti (nella foto), deve difendersi dall’accusa di appropriazione indebita. Secondo quanto è emerso nel corso dell’inchiesta dei carabinieri che ha acceso i riflettori su quanto accaduto tra il 2011 e la metà del 2013, la dipendente addetta alla cassa «per procurare a sé o ad altre persone un ingiusto profitto, con più azioni del medesimo disegno criminoso si è appropriata di vari capi di vestiario intimo femminile e della somma complessiva di 13.877,68 euro, soldi prelevati dalla cassa del negozio». Perciò – sempre secondo l’accusa – oltre al denaro sarebbero sparite anche mutandine e reggiseni. Il titolare del negozio ha deciso di costituirsi parte civile attraverso l’avvocato Giovanni Spina.
BERRETTI, però, difensore dell’imputata, respinge ogni addebito: «E’ innocente. La mia cliente ha lavorato in quel negozio per tredici anni e non le è mai stato mosso alcun addebito. Durante il dibattimento sono emerse vecchie ruggini tra lei e il titolare». Ieri in aula è stata sentita un’ex collega dell’imputata.
E. B.

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