Le licenze concesse però sono 111


BASTIA UMBRA – Prosegue il progetto complessivo per la regolamentazione e lo sviluppo del settore del commercio che l’amministrazione comunale di Bastia Umbra sta conducendo da alcuni mesi con la consulenza di Andrea Kaczmarek, uno dei maggiori esperti del settore. Nell’incontro con le parti sociali, che. hanno fornito un determinante contributo all’intero lavoro, è stato infatti messo a punto il piano dei pubblici esercizi, che fa seguito al piano delle medie strutture di vendita da poco approvato. Anche in questo caso l’intera rete degli esercizi bastioli è stata fatta oggetto di un accurato monitoraggio e rilevamento nell’ambito dell’osservatorio comunale delle attività economiche, che si completerà in autunno con un’indagine sui flussi di consumo condotta nell’intera area. I pubblici esercizi di Bastia Umbra sono 87 (anche se le licenze finali, tenendo conto degli abbinamenti, risultano 111) di cui 34 ristoranti, 7 pizzerie, 6 birrerie-pub-paninoteche, 33 bar, 2 pasticcerie, per un totale di 10.500 metri quadrati di superficie di somministrazione di alimenti e bevande. Gli indici di concentrazione (un esercizio ogni 231 abitanti; mq 52,6 ogni 100 abitanti) mostrano una dotazione comunale di poco inferiore alle medie provinciali e regionali. Quanto alle nuove previsioni, esse risultano di 13 ristoranti e 9 bar, oltre alla dotazione di stazioni di servizio di carburanti ed una ridotta revisione per le iniziative di rilevanza comunale tramite convenzione con il Comune. Anche per gli artigiani del settore alimentare ci sono novità. Il piano infatti prevede il rilascio di autorizzazioni per soli analcolici per gelaterie, pizzerie, pasticcerie, rosticcerie artigianali che potranno così ampliare il servizio al consumatore.
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore al commercio Patrizia Repice, che sta conducendo l’intero progetto in un clima di serena e costruttiva collaborazione con le parti sociali. “Secondo la filosofia già fatta propria dall’Amministrazione comunale e condivisa dalle parti sociali – spiega l’assessore Repice – si tratta di un piano flessibile, che tiene conto delle mutate esigenze di mercato e dell’interesse dei consumatori ad avere un servizio sempre più qualificato. Come per le medie superfici, il piano muove da una rilevazione scientifica effettuata attraverso l’osservatorio. Importante anche la previsione di licenze, in numero comunque limitato, nel caso di progetti legati al recupero o alla valorizzazione di particolari aree”.
Roldano Boccali

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