Ormai è diventata un’abitudine consolidata: dopo ogni Consiglio Comunale arriva puntuale come un orologio svizzero il solito comunicato furbesco della minoranza volto a sminuire e denigrare l’operato della maggioranza, fornendo agli organi di stampa una propria interpretazione dei fatti in modo distorto e fazioso.
Questa volta si prende a pretesto la nostra mozione avente come oggetto la cittadinanza attiva che trae spunto dall’articolo 24 della Legge 164 del 2014,
meglio conosciuta come “Sblocca Italia”.
Ci sorprende che stavolta sia stato confezionato un comunicato stampa , bruciando i tempi, mentre erano ancora in corso i lavori del Consiglio Comunale.
Dice il proverbio: “Cosa fatta in fretta non viene mai perfetta”. Se solo si avesse avuto la pazienza di ascoltare gli interventi dei nostri consiglieri, tante domande contenute nel comunicato, avrebbero avuto riposte molto più chiare e convincenti di quelle date ad arte dai capigruppo della minoranza per dipingere un’amministrazione opportunista, pronta a speculare sulle idee e le intuizioni altrui e arrogarsi del diritto di una presunta paternità ideologica.
Questo nostro comunicato non vuole essere in risposta a quello delle opposizioni, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma vuole semplicemente portare a conoscenza i cittadini delle reali ragioni che ci hanno spinto a presentare una mozione in modo autonomo.
Nella nostra mozione non si parla di “baratto amministrativo”. Nell’art.24 della legge 164/2014 non è scritto da nessuna parte che si possano “sanare” i tributi comunali “barattandoli” con opere a vantaggio della cittadinanza. E’ solo un’interpretazione alquanto allargata di questa norma di per sé generica. Si fa riferimento al fatto che i comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi quale riconoscimento per lavori svolti in modo volontario da cittadini singoli o associati per interventi nella manutenzione dei beni pubblici. E poi, se anche fosse, perché legare l’iniziativa , seppur lodevole, ai soli morosi di tributi comunali, ancorché “non colpevoli”, discriminando di fatto altre categorie di cittadini che in questo momento così difficile non se la passano altrettanto meglio?
Fedeli al criterio della ratio ispiratrice della norma, con la nostra mozione abbiamo voluto stimolare il confronto sul mondo del volontariato civico e urbano ancora oggi in Italia poco sviluppato rispetto glia altri paesi europei. Il già citato art. 24 mira infatti a rafforzare il ruolo dei cittadini nell’ambito della partecipazione attiva all’interno delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio non solo attraverso la costituzione di forme di associazionismo locale (preferito ai cittadini singoli), ma anche attraverso la loro attività progettuale per la cura e la gestione di beni pubblici, ampliando e facilitando la strada a forme di collaborazione pubblico-privato o di gestione sussidiaria dei beni pubblici.
Una prospettiva molto interessante che potrebbe permettere alle amministrazioni pubbliche di dotarsi di strumenti utili per la cura e la rigenerazione dei beni comuni in una visione partecipata che coinvolga l’iniziativa di singoli cittadini, associazioni, istituzioni, anche con il riconoscimento di riduzioni o esenzioni di tributi inerenti all’attività posta in essere.
La nostra mozione quindi ha una visione delle cose più allargata e con prospettive a più lungo termine, andando oltre il baratto amministrativo, per il quale continuiamo a nutrire riserve sull’effettiva applicabilità operativa e sulla reale portata in termini di benefici .
La nostra disponibilità comunque di votare in Consiglio Comunale la possibilità di produrre un unico documento riguardo l’art. 24 della Legge 164 del 2014, in accordo con i gruppi di minoranza e con il contenuto delle loro mozioni, testimonia ancora una volta la volontà di questa amministrazione di aprirsi al dialogo e al confronto rigettando e smentendo qualsiasi accusa di comportamenti arroganti.
Continueremo a lavorare con impegno e serietà per proporre nuove idee e soluzioni utili allo sviluppo del territorio in senso sociale ed economico. Per il bene della nostra città, per il bene di tutti i cittadini.
I Consiglieri di Maggioranza
E allora io rispondo: “… e qui casca l’asino”.
Proprio perché – come anche Voi affermate in questo comunicato – l’art. 24 è norma generica, è più facile dare ad esso interpretazione estensiva e ricomprendervi più istituti che, tuttavia, nella sostanza, si concretizzano in opere poste in essere da cittadini singoli o associati a sostegno del bene comune, cioè della città. Il fatto che l’art. 24 sopra citato non parla di “baratto amministrativo” ed il fatto che sia stato usato questo termine è solo perché esso si è oramai diffuso nel linguaggio comune…null’altro!
Qui sordo è qualcun altro (visto che questa differenza, peraltro solo lessicale) è stata ampiamente spiegata in consiglio comunale.
Mi auguro davvero che partoriate nuove idee !!!