«Città dello sport» e dura realtà

Il sindaco Bogliari parla delle potenzialità della piscina comunale e delle ristrettezze di bilancio

BASTIA — Anche qui si voleva realizzare la «città dello sport» attraverso la costruzione di impianti concentrati nell’area di Butine, la località tra Santa Lucia e San Lorenzo a ridosso della superstrada. L’avvio, peraltro, è stato buono con la costruzione dell’impianto natatorio, inaugurato lo scorso settembre, e oggi a disposizione dei cittadini, con particolare attenzione a certe fasce sociali (studenti, anziani e disabili): ma a quanto è dato conoscere il polo sportivo rimarrà incompiuto. L’ha confermato il sindaco Lazzaro Bogliari rilevando i risultati positivi ottenuti con questo impianto, apprezzato dalla gente e che sarà utilizzato per gare natatorie di livello nazionale e, in prospettiva, anche internazionale. «Il problema degli impianti, però — ha rilevato Bogliari — andrebbe affrontato con un’ottica comprensoriale, eliminando duplicati e tenendo conto, come nel nostro caso è il rapporto di interscambio Assisi-Bastia, delle necessità di tutta la popolazione residente». Un rammarico da parte del sindaco anche per la concorrenza dei due impianti natatori, tra quello di Santa Maria degli Angeli e l’altro di Bastia. La piscina nel complesso ex Montedison è costata circa un miliardo e mezzo, quella di Bastia invece almeno quattro volte di più. Qui sta il problema che avrà effetti anche nell’immediato futuro. L’ipotesi di realizzare l’impianto di atletica leggera, agognato da tantissimi giovani e associazioni e atteso da oltre 20 anni, sembrava a portata di mano grazie alla ristrutturazione della pista asfaltata nello stadio comunale. Invece, anche se la Regione riuscisse a garantire un contributo, gran parte della spesa sarebbe a carico del Comune. Insomma, «il passo più lungo della gamba» rappresentato dal costo della piscina peserà sulle scelte future. Ma anche quelle presenti non sono poca cosa, come la messa in sicurezza dello stadio comunale.
m.s.