MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – “Le recenti dimissioni del consigliere comunale ds Antonini, quelle dei sette membri del direttivo dei Comunisti italiani, lo scontro politico e di proposte nel nuovo Pd tra Pecci e Brozzi, gli abusi edilizi accertati dalle relazioni dei tecnici comunali e soprattutto la scarsa efficienza amministrativa disegnano in maniera inequivocabile la crisi della coalizione di governo della città”.
A mettere a nudo le difficoltà che attanagliano la maggioranza che sostiene il sindaco Francesco Lombardi è il capogruppo in consiglio comunale di Rifondazione comunista Luigino Ciotti.
“La crisi – argomenta Ciotti – è evidenziata ed accentuata dalla nascita di comitati popolari, come quello di Mezzomiglio contro il progetto relativo all’area ex Deltafina, capaci di fare svariate proteste, promuovere incontri pubblici, e soprattutto mobilitare cinquecento persone in occasione della marcia del 15 settembre che ha attraversato la città per contestare apertamente l’operato dell’amministrazione comunale. Mai si era si era vista una cosa del genere a Bastia. E’ di tutta evidenza – prosegue Ciotti – che i cittadini stanno prendendo coscienza che il modello di sviluppo della città basato su una eccessiva cementificazione che subordina il bene pubblico agli interessi privati è errato. Lo stesso piano regolatore viene continuamente stravolto attraverso le tanti varianti in atto: ben trentatre dal 2001, la gran parte negli ultimi 2 anni. Le opere che si mettono in moto non sembrano far parte di un piano organico e di una visione d’insieme della città”. “Più in generale – conclude l’esponente del Prc – è venuto meno il rispetto di molte regole, basti pensare all’attuazione del piano degli insediamenti produttivi nella zona industriale o al mancato invio alla Provincia da parte del Comune degli atti relativi alle scelte di via Irlanda nonostante una mia richiesta che risale addirittura al gennaio 2006”.

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