di ADRIANO CIOCI


BASTIA – Chiusura del traffico nel centro storico. Se ne torna a parlare, ma le posizioni tra il Comune e le associazioni di categoria sono sempre distanti. Non solo, perché anche i linguaggi appaiono lontani e contraddittori. L’Amministrazione di Bastia, in merito al mini-esperimento effettuato durante le festività natalizie, parla di consensi da parte di molti cittadini.
«Un provvedimento che – si dice in una nota – stando ai primi riscontri non ha danneggiato i commercianti del nucleo antico, i quali temevano una riduzione delle presenze e delle vendite». L’assessore alla viabilità, Patrizia Repice, si dice soddisfatta di questo primo risultato, in attesa della sperimentazione vera e propria che partirà nelle prossime settimane, come concordato tra le parti.
L’obiettivo del Comune resta quello di aumentare la vivibilità e la qualità del centro storico. Da perseguire attraverso il miglioramento dell’arredo urbano e dei servizi, una mirata politica di marketing, una programmazione di eventi ed anche un più adeguato sistema della viabilità e dei flussi veicolari e pedonali. «Per questo Comune e commercianti – prosegue – hanno concordato di programmare insieme alle associazioni di categoria una sperimentazione che porti all’elaborazione di un progetto complessivo e condiviso che salvaguardi la qualità della vita, riducendo inquinamento acustico ed ambientale».
E mentre il sindaco Lombardi assicura la promozione di iniziative di marketing territoriale ancora più forti, si alzano i dissensi da parte delle stesse associazioni di categoria.
«L’amministrazione comunale – dice Marco Caccinelli, della Confcommercio – non esprime coerenza ed il suo pensiero è strumentale. L’esperimento fatto di recente ha fornito un segnale preciso: quello che i negozi del centro hanno ricominciato a lavorare soltanto dopo la riapertura al traffico veicolare. Inoltre, affidare tale iniziativa al periodo di maggiore afflusso di gente non ha espresso alcun orientamento particolare. Il giudizio è quindi negativo. Per il futuro, che si vada pure verso altri periodi di prova, a febbraio per esempio, che è il meno vivace dell’anno, ma noi già ne conosciamo gli esiti in anticipo: in piazza non ci andrà nessuno ed avremo un centro storico deserto. A meno che si attiri il cittadino con eventi mirati».
Antonio Serlupini, della Confesercenti, afferma: «Sono d’accordo per la chiusura del centro il sabato pomeriggio e la domenica, ma solo quando i negozi si saranno ben organizzati e la piazza resa attraente con un arredo ben studiato e con eventi in grado di polarizzare l’attenzione. Con le attuali condizioni ogni iniziativa è destinata al fallimento».

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