Autorità civili, militari, politiche e religiose, Associazioni degli ex combattenti, concittadini e concittadine, cari studenti e care studentesse, insieme oggi celebriamo il giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
La mattina del 4 novembre al cimitero del capoluogo abbiamo deposto un mazzo di fiori sul Monumento ai caduti e alla stele del Milite Ignoto a cui Bastia Umbra, con l’unanimità del Consiglio comunale, ha conferito la cittadinanza onoraria, quel soldato che riposa presso l’Altare della Patria a Roma, memoria del sacrificio di tutti quei giovani a cui non è stato possibile nemmeno dare un nome.
Siamo qui nella nostra Piazza per ricordarli tutti, per ricordare i caduti di ogni guerra, uomini e donne, perché ogni persona è padre, madre, figlio o fratello. Siamo qui nella nostra Piazza per ribadire l’unità della nostra Nazione e per riaffermare tutti insieme che la Pace è il valore più profondo a garanzia dell’unità, della libertà, del rispetto del singolo “senza distinzione di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” come recita l’articolo 3 della Costituzione.
104 anni fa con l’armistizio di Villa Giusti è stata costruita la nostra Italia. Con voi tutti, con i nostri giovani studenti abbiamo deposto le corone di alloro difronte ai monumenti ai caduti del nostro Comune, Ospedalicchio, Costano, Bastia centro, per ricordare il sacrificio, la memoria, per ricordare che la libertà conquistata deve essere la guida della crescita della nostra società civile. Ma quest’anno il 4 novembre non si ferma al ricordo e alla memoria dei nostri caduti e del valore delle nostre Forze Armate, la guerra è tornata in Europa, dimostrazione che non possiamo ritenerci immunizzati da quanto già atrocemente vissuto nella prima e nella seconda guerra mondiale. Non sentiamoci distanti dal fragore della guerra in Ucraina, no, assolutamente. Non pensiamo solo agli effetti che stiamo già subendo per l’aumento indiscriminato dei costi energetici e delle sue ripercussioni a livello economico, pensiamo anche a quanto sia facile ricadere nel baratro della guerra, delle divisioni, delle sopraffazioni. Siamo a rischio tutti. La storia si ripete, segno che poco incide nei cuori e negli animi degli uomini. Facciamo valore della nostra storia affinché la nostra libertà e la nostra democrazia aiutino a costruire la libertà dell’altro, siamo esempio di questo: manteniamolo, alimentiamolo, rendiamolo bussola per il presente ma ancor più per il futuro, tanto incerto e difficile.
“I punti fermi della nostra bussola restano la vocazione europeista e il solido legame transatlantico. Quanto sta accadendo nella nostra Europa parla alla responsabilità degli uomini delle istituzioni. Ci dice che la pace si costruisce ogni giorno. Prima di tutto nella coscienza delle nuove generazioni, nel cuore di quel popolo che si sente europeo, accomunato dalla medesima concezione di libertà, di diritti, che ripudia l’idea stessa di guerra. Come dice la nostra Costituzione, che indica anche la via e gli strumenti che rendano concretamente possibile questa scelta”. Così ha dichiarato il nostro Presidente della Repubblica parlando a Bari in occasione del 4 novembre
Il coraggio, l’attaccamento al dovere, sono i valori dei militari di sempre. Oggi onoriamo le fondamenta dove poggia il loro agire: la responsabilità, il rispetto e la difesa delle nostre istituzioni. Vediamoli e riconosciamoli sempre come custodi di libertà e democrazia, la libertà innanzitutto come esercizio del nostro diritto/dovere di cittadini, mai più sudditi. Anche questo è un Bene, un Bene di tutti e per tutti.
Grazie a tutti gli uomini e le donne delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine a cui va tutta la nostra riconoscenza, garanti di identità nazionale e dei valori su cui si fonda la nostra democrazia. Un ringraziamento anche a tutti coloro che affiancano le Forze Armate e le Forze dell’Ordine nel sostegno alla popolazione, alla prevenzione, alla cura. Solo per citarne alcuni: la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, i Volontari impegnati nelle emergenze.
Guardando a ieri in questi momenti di riflessione, dobbiamo andare verso il domani, ognuno nel proprio ruolo, di cittadini e cittadine, di insegnanti, studenti, politici, ricordandoci le parole di Marco Tullio Cicerone – “La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzia dell’antichità”.
Grazie a tutti i cittadini e le cittadine, alle autorità civili e religiose, alle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, alla Banda Musicale di Costano diretta dal Maestro Leonardo Ambrosi, ai parroci, a tutte le scuole presenti, agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti e alle insegnanti, alle Dirigenti, per il grande impegno e per le grandi emozioni, per aver ricordato insieme il sacrificio e il valore della pace e della libertà.
Viva l’Italia, viva le Forze Armate
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