Dopo un volo di sei metri, l’uomo ricoverato in prognosi riservata


Flavia Pagliocchini
Basita


BASTIA UMBRA – Ennesimo incidente sul lavoro in Umbria, fortunatamente non mortale: un russo di 42 anni, di cui sono state rese note le iniziali, S.S., è caduto ieri mattina intornoalle 11.30 da un’altezza di 4/5 metri. Secondo una prima ricostruzione da parte dei Carabinieri di Bastia (intervenuti sul posto insieme al servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro della A51 di Perugia), il tetto di un capannone in via San Cristoforo (capannone che la ditta stava ristrutturando), gli sarebbe letteralmente crollato sotto i piedi. L’uomo, in regola con il permesso di soggiorno e regolamente assunto, è caduto da un’altezza di circa 6 metri, riportando un trauma cranico e numerose fratture, per le quali è ora ricoverato in prognosi riservata presso la terapia chirurgica intensiva del Silvestrini di Perugia. Non sarebbe comunque in pericolo di vita. Quello di ieri è il secondo caso in poco più di un mese di incidente sul lavoro non mortale: lo scorso 16 maggio un albanese di 43 anni, anche lui in regola con il permesso di soggiorno e con il contratto di lavoro, era precipitato da un’altezza di dieci meni. Anche in quel caso era stato disposto l’immediato trasferimento della vittima al Silvestrini di Perugia, sempre in prognosi riservata.
Immediata la reazione dei sindacati: incidenti sul lavoro, anche quelli non mortali, testimoniano l’urgenza di combattere e provenire situazioni di questo genere, che ci colpiscono sia come società che come sindacati. Il controllo della organizzazione del lavoro e della sicurezza, diviene un elemento fondamentale da salvaguardare in tutti i modi: purtroppo ci troviamo sempre più spesso di fronte ad un’organizzazione del lavoro poco attenta alle norme di sicurezza. Gli incidenti sul lavoro non sono un prezzo inevitabile da pagare, ma una piaga da estirpare: la politica e le forze sociali devono impegnarsi in tal senso con ogni mezzo possibile. Una posizione, la nostra, che è stata anche recentemente ribadita dalle più alte istituzioni italiane, come i1 presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente della Camera Fausto Bertinotti: nei loro messaggi inviatici nello sciopero dello scorso febbraio, entrambi auspicavano ‘il reagire con forza e senza riserve agli incidenti sul lavoro, con gli strumenti dell’indignazione civile e della partecipazione costruttiva’, al fine di realizzare ‘misure realmente efficaci’.


 

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