Serie D: Gnagni, Tajolini, Tomassini, Zanchi e il ds Moroni contro il loro passato
PERUGIA – Se non fosse che si gioca al Luzi di Gualdo, qualcuno domenica rischierebbe seriamente di sbagliare spogliatoio. Vuoi perché con quella maglia ha appena vinto un campionato, vuoi perché ha parato di tutto e di più o perché i ricordi delle stagioni in biancorosso restano impressi indelebili nelle loro menti. A guidare la schiera degli ex che domenica sfideranno il Bastia, indossando la maglia del Casacastalda, è Giordano Gnagni. Tre stagioni a cantare e portare la croce nella mediana biancorossa e un legame indissolubile con la piazza: «I tre anni vissuti a Bastia – spiega il centrocampista eugubino – sono stati straordinari. La stagione che ci ha visto vincere i playoff, con Massimo Cocciari in panchina, è stata fantastica. Nessuno avrebbe scommesso su di noi e invece riuscimmo a battere il Todi nella finale playoff a Ponte San Giovanni. E poi che “bisteccate” con il mitico Pistolino, Leonardo Ferranti, il nostro primo tifoso. Bastia è una piazza che anche sul piano del tifo ha poche rivali».
In quanto a cene a base di carne però il buon Giordano sembra aver trovato pane peri suoi denti anche a Casacastalda…: “Questa non è una società normale, è una vera e propria famiglia. Abbiamo iniziato alla grande? E adesso speriamo dì continuare così anche se domenica non sarà facile per niente ma lo sappiamo bene sia io che gli altri che erano con me a Bastia”.
Una gara speciale per Tajolini, uno dei migliori numeri uno transitati in biancorosso nelle ultime stagioni, ma c’è anche Zanchì, baluardo di difesa, il dg Moroni, che a Bastia ha fatto un po’ tutti i ruoli, e il puntero Tomassini, neopromosso lo scorso aprile in serie D. «E Tomassìni – continua Gnagni è proprio forte, mi ha impressionato. Ha tutto per diventare giocatore. Il dg Moroni pagherà una cena in caso di vittoria? Non credo, non ha detto nulla…». “Bìsteccate” a Bastia uguale vittoria dei playoff: stesso risultato anche a Casacastalda? «Magari – chiosa Gnagni – ma non ditelo troppo forte sennò il mister si arrabbia…».
di NICOLA AGOSTINI
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